L’ultima parola spetta al Mibact che domani, assicura Vittorio Sgarbi, darà il via libera. Ma le sculture non saranno le uniche opere a partire: a Milano andrà anche il San Paolo di Masaccio conservato al Museo di San Matteo
Pronte per partire per l’Expo le nove sculture di Nicola e Giovanni Pisano dell’Opera Primaziale Pisana, che saranno protagoniste della mostra curata da Vittorio Sgarbi: Nicola e Giovanni Pisano, le origini della scultura moderna alla chiesa di San Gottardo in Corte. Mentre il via libera del Ministero dei Beni culturali è atteso per domani, una “formalità burocratica – ha detto Sgarbi – che ritirerò io stesso domani al Ministero”, a spiccare è il parere sfavorevole al prestito delle sculture della soprintendenza di Pisa.
Se è vero che l’ex soprintendente Paola Raffaella David aveva, come ha ricordato Sgarbi “espresso il suo entusiasmo” per questa mostra, seppure in modo verbale, l’istruttoria è cominciata solo sotto l’attuale direzione della Soprintendenza, che ha dato parere negativo.
Il parere negativo spiega Dario Matteoni, direttore dei musei di San Matteo e Palazzo Reale e storico dell’arte della soprintendenza, è “legato alla delicatezza del trasporto di statue che pesano intorno alla mezza tonnellata ciascuna”.
Ma ormai è certo che le opere partiranno, almeno che il Mibact non faccia marcia indietro, dato che di fronte alla disponibilità della proprietà, ovvero l’Opera Primaziale (il museo dell’opera è chiuso per ristrutturazione), l’ultima parola spetta al Ministero.
Ma le opere di Nicola e Giovanni Pisano, non saranno le uniche a prendere la direzione per Milano: da Pisa infatti partirà anche il San Paolo di Masaccio conservato al Museo di San Matteo, che verrà esposto ha annunciato Vittorio Sgarbi al “padiglione di Eatly, dove potrà essere ammirato da migliaia di persone al giorno”, molte di più dunque, ha sottinteso, di quelle che vistato il Museo di san Matteo.
Per il San Paolo di Masaccio “la soprintendenza ha dato parere favorevole per un prestito della durata di un mese – ci ha spiegato il direttore del Dario Matteoni – Il Museo di San Matteo è l’unico in toscana che consente l’ingresso gratuito a chi presenta il biglietto dell’Expo, dunque non vedevamo l’opportunità di privare più a lungo il museo di un’opera di tale importanza”. A questo si aggiunge il fatto che il San Paolo di Masaccio sarà dotato di un supporto multimediale che ricostruisce il polittico proveniente dalla chiesa del Carmine di Pisa, oggi smembrato. Ovviamente un’assenza prolungata del San Paolo renderebbe per 5 mesi inutile la presenza del supporto.
Ma Vittorio Sgarbi sembra intenzionato a forzare i tempi e a chiedere, in occasione della vista di domani al Mibact, che il Ministero imponga un prestito di 5 mesi.