Dal Comitato di Mezzogiorno a Confcommercio c’è contrarietà sull’autorizzare la manifestazione antiproibizionista. Maurizio Gasparri presenta un’interrogazione parlamentare
Come ogni anno il Canapisa solleva un vivace dibattito in città, fra chi sostiene che con le dovute misure la manifestazione possa continuare a svolgersi in centro città e chi, come il Comitato di Mezzogiorno, ritiene necessario “un ripensamento”.
In una lunga nota il Comitato parla di la certezza, ormai basata su un dato storico incontrovertibile, che tale manifestazione, prescindendo in questo momento dalla ratio della stessa, provochi danni soprattutto alle cose (ancora campeggiano in alcune via del centro le scritte sui muri, mai rimosse, segno indelebile del passaggio della manifestazione), posto che la libertà di manifestazione del pensiero, legittima, non giustifica certo il mancato rispetto delle regole del decoro e della decenza.
Tra l’altro, ‘incredibilmente’, in contemporanea e sempre nel centro di Pisa, si terrà la festa dello sport Sport@Pisa, promossa dal Comune, con una massiccia partecipazione di bambini. Quale messaggio passerà con questa contingenza?
E se la libertà di manifestare è costituzionalmente tutelata, ricordano, “non vuol dire, però, che non abbia alcun tipo di limite”. Parlano quindi di sensibilità ferite, e di una mancata consultazione da parte del Comune: “Riteniamo che un’amministrazione Comunale, consapevole, dovrebbe chiedere ai cittadini cosa ne pensano o nelle forme della consultazione popolare o nei termini del referendum consultivo e riportare l’esito a chi è legittimato ad impedire lo svolgimento dell’evento”.
La manifestazione aggiungono, non è la forma adatta: crediano, dicono, che “consumare sostanze stupefacenti e chiederne la liberalizzazione, in un giorno dell’anno, non risolva il problema. Quest’ultimo è politico e in tal senso va orientato. Se i governi passati, recenti e futuri, di colori e posizioni diverse, non cambiano le cose non è certo colpa di una maggioranza di cittadini che non vuole questa manifestazione e che ritiene che ci siano forme e modi, conformi agli strumenti di partecipazione popolare, per presentare e far valere queste istanze”.
Si chiedono quindi “se per lo svolgimento è stata chiesta o accantonata una garanzia economica sui possibili danni provocati o se, invece, ciò non sia avvenuto, assumendosi l’Amministrazione Comunale il rischio di dover procedere a spese ulteriori (o a lasciare le cose come sono), che poi ricadrebbero inevitabilmente sui cittadini stessi”.
Anche Confcommercio come ogni anno esprime il suo disaccordo con la manifestazione: “Vogliamo sapere le motivazioni che spingono le autorità cittadine ad autorizzare ogni anno una manifestazione dannosa come Canapisa”, dice la presidente Federica Grassini.
Lo ha scritto in una lettera ufficiale a Prefetto, Questore e Sindaco di Pisa, ma aggiunge: “Un silenzio assordante quello delle istituzioni, che in nessun modo danno pubblicamente ragione della decisione di autorizzare in pieno centro cittadino una manifestazione di questo genere, una specie di rave party, al centro del quale stanno il consumo smodato di droga e alcool. Sono i massimi rappresentanti della città e i tutori dell’ordine, ai quali chiediamo di dirci le ragioni per autorizzare ogni volta un simile scempio”.
Anche il consigliere comunale di Forza Italia Giovanni Garzella prende posizione: “Pisa non può essere in balia del di una manifestazione che negli anni ha dimostrato di non produrre alcun vantaggio alla città. Perché viene autorizzata? Di chi è la responsabilità? Chi garantisce che coloro che vi partecipino non arrechino danni a sé ed agli altri?”, domanda.
Infine il senatore Maurizio Gasparri, su sollecitazione di Raffaella Bonsangue, candidata capolista al Consiglio regionale della Toscana per Forza Italia nel collegio di Pisa, ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno Alfano per chiedere “quali siano le ragioni per cui è stata autorizzata la manifestazione anche per il 2015, e da parte di quale autorità”.“
Libertà
Anche quest’anno subiremo questa vergogna, barricati in casa per lasciare spazio ad una marmaglia di tossici e spacciatori che devasteranno la città, rovinando un sabato ai cittadini. Incredibile che per queste “manifestazioni” non esista un fondo per risarcire i danni dei privati, e che il volume da rave party della “musica” sia tollerato in un centro cittadino, in barba al diritto alla tranquillità delle famiglie, magari con bambini piccoli o anziani.
Sentiti complimenti alle autorità, spero che saremo in molti alle prossime elezioni a ricordarci questo, e molto altro…
Le argomentazioni di cui sopra di fantomatici comitati e associazioni possono valere per tutte le manifestazioni, dalle “notti bianche” alle processioni, perciò E VAI CON I REFERENDUM PER TUTTI!!!, facciamoci una scorpacciata di luoghi comuni!!! E voglio anche un referendum per la pacchiana sfilata del Gioco del Ponte che urta la mia sensibilità estetica.