La mostra che si inaugura al Museo di Palazzo Lanfranchi è curata dal fotografo Marco Carmassi ed è frutto di un felice viaggio a New York su invito della Magnum

Pisa e New York a confronto: le strade, le geometrie e soprattutto la vita per strada. Un confronto che si materializza attraverso 50 fotografie in bianco e nero nella mostra Pisa/NY on the street che si inaugura oggi, sabato 30 maggio, alle 18 al Museo della Grafica a Palazzo Lanfranchi (fino al 28 giugno).

Foto di Andrea Giampellegrini

La mostra nasce dal corso avanzato tenuto dal pisano Marco Carmassi, che collabora fra gli altri con il National Geographic. Il corso ha visto gli allievi cimentarsi nella street photograhy e dalle foto scattate è nato un libro fotografico.

“Grazie a Alessandro Scalpellini e Silvia Mininni, pisana che vive in Florida – racconta Carmassi – mi sono messo in contatto con la Magnum a cui abbiamo inviato il libro”. Che ha incontrato i favori della storica agenzia fotografica, che fra i sui fondatori vanto Henni Cartier Bresson e Robert Capa, tanto da valere a Carmassi e ai suoi allievi un invito nella sede di New York per lo scorso 8 aprile.

Da quel viaggio, che li ha portati nella Grande Mela per una settimana, è nato un workshop di fotografia per le strade di New York con con Mike Lee, che espone alcune delle sue foto a Palazzo Lanfranchi.

“Al ritorno a Pisa – spiega Marco Carmassi – abbiamo lavorato mettendo in relazione le due città che sono certo molto diverse fra loro, ma in cui si possono trovare punti di contatto nella quotidianità dello scorrere della giornata nella vita per strada”.

Le foto sono state così accostate in questa mostra attraverso le affinità, come quelle della musica suonata per strada, ma anche il contrasto, fra le biciclette nelle rastrelliere in via Serafini, e il traffico di Manhattan ad esempio.

Ad accompagnare l’inaugurazione della mostra, realizzata con il sostegno di “Idee per Pisa” e Toscana Aeroporti, sarà la musica jazz, un ulteriore elemento dice Carmassi “per evidenziare il filo conduttore dell’esposizione e per mettere in relazione le due città”.