Piccolo esperimento: affacciatevi dalla finestra e provate a contare quanti richiami di uccelli diversi riuscite a sentire. La risposta potrà sorprendervi e affascinarvi. Dal centro e nord Europa scendono in tanti per cercare temperature più miti. Pisa rotta per quali uccelli? Piccolo itinerario di luoghi e piumati.
Lungo gli argini si possono osservare i vari tipi di aironi – cinerino, rosso, guardabuoi, garzetta, bianco maggiore. Tornano poi i cormorani, nelle golene dei canali come i Navicelli. Ma anche folaghe, gallinelle d’acqua (nella foto), germani.
È possibile incontrare anche il beccaccino e il piro piro.
In città sono evidenti gli storni, e ancora, lungo l’Arno, ci sono le belle ballerine gialle e bianche, entrambe riconoscibili per i colori spiccati e la coda lunga. Tornano i gabbiani comuni, più piccoli di quelli reali.
Sui tetti arrivano i codirosso spazzacamino (nella foto in alto), piccoli passeriformi dalla coda rossa che si nutrono di insetti fra le tegole. Nei giardini i pettirossi, facilmente riconoscibili per il loro richiamo acuto e il colore acceso, che giungono dalle alte quote in cui vivono d’estate. Poi ci sono i Luì piccoli, che nidificano in centro-nord Europa e svernano qui, fra siepi e cespugli. Tra i passeriformi più piccoli d’Europa, pesano tra i 9 e i 10 grammi e il loro richiamo ricorda il loro nome.
Due passi fuori città ed ecco le capinere nei campi o negli ampi giardini. Tra i notturni basta poca attenzione per sentire (più difficile vederli) civetta e barbagianni, stanziali dalle nostre parti, cui si aggiunge in inverno il gufo. Luoghi ideali: piazze alberate e le Piagge.
Infine, i rapaci diurni. Nei campi aperti fra Coltano e Ospedaletto ad esempio, si trovano i gheppi, presenti in realtà tutto l’anno. E le belle albanelle reali, dalle nostre parti solo per svernare. Hanno un volo pianato con le ali rivolte verso l’alto in una sorta di “v”. Grigio chiarissimo quasi azzurro lui, marrone chiara lei. Entrambi con una macchia bianca sulla coda.