Gli attivisti denunciano furti di materiale e attrezzature. Dopo lo sgombero dello scorso 26 ottobre l’immobile è di nuovo in stato di abbandono
Doveva iniziare oggi il trasloco degli oggetti accumulati in un anno di attività all’interno dell’Ex Colorificio Toscano, l’immobile di via Montelungo occupato fino allo scorso 26 ottobre dalle realtà unite sotto la sigla Municipio dei Beni Comuni. Ma al momento della verifica dell’inventario, l’amara sorpresa.
Scrivono infatti dal Municipio: “Questa mattina il Municipio dei Beni Comuni è rientrato dentro l’ex Colorificio, con l’autorizzazione del PM, per verificare lo stato degli oggetti e delle attrezzature appartenenti a decine di associazioni, rimasti all’interno dello stabile, sotto la custodia legale affidata dal Tribunale di Pisa al proprietario. Si tratta di beni del valore di migliaia di euro, frutto del lavoro collettivo di anni e oggi inutilizzate per l’assenza di uno spazio che ospiti le attività delle associazioni del Municipio dei Beni Comuni”.
“Lo spettacolo che si è offerto alle decine di cittadini che si sono presentati stamani all’ex-Colorificio è stato agghiacciante”, aggiungono. “Un luogo che era stato riportato alla vita, curato, riqualificato e rigenerato è oggi allagato e di nuovo in stato di degrado. Non solo, si sono registrati ripetuti furti: uno dei cancelli è stato sfondato e qualcuno è entrato nella struttura rubando anche parte degli oggetti e delle attrezzature (cavi, impianti, ecc.) del Municipio dei Beni Comuni”.
“Al suo interno si trovano tuttora, circondate da un silenzio irreale, una parete di arrampicata tra le più grandi della Toscana, officine artigiane, sale studio, una biblioteca con oltre diecimila volumi e altro ancora, tutto a rischio di nuovi furti e di deperimento”.
Definiscono quindi “inaccettabile che in tempi di crisi e impoverimento, uno spazio sociale sottratto alla cittadinanza da un privato a soli fini speculativi versi nuovamente in uno stato di totale abbandono, favorendo danni e furti di oggetti e attrezzature di proprietà collettiva, che da anni sono utilizzati per attività culturali e sociali a vantaggio della cittadinanza”.
E auspicano infine “una ferma presa di posizione da parte dell’Amministrazione comunale, che nonostante le tante promesse di intervenire per trovare una soluzione per il Municipio dei Beni Comuni, continua a restare in un silenzio che ora inizia ad apparire complicità”.
Nessuna dichiarazione pubblica intanto, da parte dei proprietari dell’Ex Colorificio, sulle intenzioni rispetto al futuro dell’area. Un silenzio che presta il fianco all’ipotesi ritorno all’abbandono, e che rende questa delicata vicenda una triste pagina nei rapporti fra imprese e territorio.