Capacità di investimento azzerata e un bilancio preventivo 2014 da rifare. Questo è quanto denunciano i consiglieri comunali di Una città in comune -Prc, Francesco Auletta e Marco Ricci, alla luce della Legge di Stabilità: un quadro nero che “sembra essere destinato a peggiorare con il Decreto sugli Enti locali con cui il Governo Letta-Alfano dovrebbe definire il sistema di tassazione”.
Approvato a dicembre, il bilancio preventivo per il 2014 verrà sottoposto a revisione a marzo alla luce delle nuove norme: “Un bilancio quindi virtuale – sottolineano – dove si assumono impegni di spesa e di investimento che non potranno essere mantenuti”.
Perché se “la giunta di Pisa confidava in un allentamento dei vincoli del patto di stabilità dal governo amico Letta-Alfano, di fatto questo non è avvenuto”. Perché se una “concessione” c’è stata, questa si dimostra irrisoria rispetto alla necessità di spesa del Comune, con un allentamento che si riduce a 650 mila euro: passano così da 10,2 a 9,6 milioni di euro i fondi che andranno mantenuti in cassa.
Gli impegni del Comune per il 2014 sul fronte degli investimenti sono consistenti, come ha illustrato l’assessore al bilancio Andrea Serfogli in un’audizione in IV commissione consiliare. “Andranno chiusi i Progetti Piuss – spiega Auletta- per un totale di 8/10 milioni di euro, di cui il 60% a carico della Regione e il 40% del Comune. Ma non è ancora chiaro se Pisa dovrà anticipare l’intera somma che poi sarà rimborsata, o se i fondi regionali arriveranno al momento del pagamento”.
A questi si aggiungono i 9,5 milioni di euro per la nuova sede della Sepi alla Sesta Porta, che il Comune dovrà versare a Sviluppo Pisa (società di scopo realizzata da Pisamo, 100% di proprietà del Comune). Un progetto quello della Sesta Porta che i due consiglieri definiscono “un buco nero” e una spesa che andava evitata soprattutto alla luce dell’impegno economico già assunto con i Piuss”.
“In questo modo non rimangono più margini per gli investimenti – sottolinea Marco Ricci – neppure per quelli già iscritti al bilancio. Gli unici che potranno essere portati avanti sono quelli finanziati con la tassa di scopo”. Ma anche su questo fronte non è ancora detta l’ultima parola.
“Dalla tassa di scopo – spiega Auletta – sono attesi circa 3 milioni.Ma tutto dipenderà dalle aliquote e dalle detrazioni che verranno fissate dal Descreto sugli Enti locali, che potrebbero determinare il dimezzamento degli introiti”. E se già allo stato delle cose “restano ferme le spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria, per gli interventi sulla gestione dei rifiuti, per le fognature e l’illuminazione, a saltare con il dimezzamento degli introiti sarebbero anche altri interventi”.
Una tassa di scopo che nelle previsioni dovrebbe finanziare la realizzazione di una nuova scuola materna a Putignano nel 2014, a cui si aggiungono interventi spalmati fra il 2014 e il 2016: sottopassaggio carrabile a Putignano, la sistemazione idraulica di Pisa Nord e la fognatura di Tirrenia. Gli unici investimenti possibili rischiano di rimanere quelli finanziati con fondi esterni alle casse comunali.
La situazione denunciano “è grave, al momento l’assessore al Bilancio non può firmare gli impegni di spesa”.”Solo a marzo – gli fa eco Marco Ricci – sapremo con quali entrate e con quali risore dovremo fare conti”.
La proposta è quella di violare il Patto di stabilità appellandosi al principio di gerarchia delle leggi e quindi alla Costituzione italiana: “Il Sindaco è il responsabile della sicurezza, per questo chiediamo che la violazione dei limiti sul patto di stabilità avvenga per finanziare gli interventi che riguardano la sicurezza idrogeologica e delle scuole”.
“Il Comune di Napoli – conclude Auletta – ha violato il patto di stabilità per provedere all’assunzione di educatori necessari negli asili nido. La Corte dei Conti ha ritenuto leggittime le assunzioni accettandole”.