Li abbiamo visti negli ultimi tre anni andare in giro con il loro risciò mentre accompagnavano i turisti in centro. I ragazzi di Pedicab – il progetto di eco-turismo – ora sono in difficoltà e chiedono a cittadini e istituzioni una mano per superare questa fase di crisi e continuare il loro lavoro.
Per questo hanno scritto una lettera aperta al sindaco di Pisa Marco Filippeschi, al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e al presidente del consiglio Enrico Letta, con la speranza che la loro richiesta di aiuto non resti vana.
“Pedicab Pisa è il primo ed unico servizio di turismo ecologico della città di Pisa – scrivono – un progetto nato dalla voglia di proporre una nuova risorsa, un nuovo modo di vivere la città e dall’urgenza di crearci un posto di lavoro. Un’attività già presente nelle maggiori città turistiche del mondo da decine di anni. Un sogno che rischia di naufragare nonostante i nostri sforzi”.
“Sono passati tre anni – si legge ancora – da quando io, Roberto (conducente del pedicab) e Gianni (fotografo e grafico, laureato in Lingue) entrambi disoccupati, ci siamo buttati anima e corpo in quest’avventura. Abbiamo investito ogni risorsa a nostra disposizione, riuscendo a comprare il primo risciò e vincendo la lotta contro la burocrazia per ottenere i permessi. Abbiamo affrontato da soli problemi tecnici, logistici e burocratici nonostante la crisi e l’assenza di aiuto dalle istituzioni. Abbiamo iniziato la sperimentazione del progetto lavorando gratis o a mance, e il riscontro che abbiamo ottenuto è stato da subito più che positivo, oltre ogni aspettativa”.
Parlano quindi del loro rapporto con la città: “Decisi a creare una rete di collaborazione tra i locali, i ristoranti e le attività del centro, il progetto si è esteso alla creazione di una guida illustrata alla scoperta del leggendario patrimonio storico della città, delle specialità enogastronomiche e dei suoi prodotti tipici”.
E spiegano le ragioni della loro difficoltà: “A causa di grossi problemi economici e della totale assenza di un necessario aiuto dalle istituzioni, il futuro del progetto è incerto. Non abbiamo più soldi per la manutenzione del mezzo (le fabbriche di risciò sono tutte straniere), per un posto dove tenere al sicuro il risciò, per pagare l’affitto di casa e siamo a rischio di sfratto. Rischiamo di veder vanificato tutto per poche (2-3) migliaia di Euro, necessarie a portare avanti il progetto”.
Per questo chiedono un aiuto alle istituzioni, “perché abbiamo voglia di lavorare, iniziative da proporre, potenzialità da offrire. Crediamo fermamente nel nostro progetto e non abbiamo intenzione di mollare”, ma anche ai cittadini: “Prendendo spunto dalle nuove iniziative di finanziamento dal ‘basso’ come il crowdfunding, cerchiamo anche la collaborazione di chiunque voglia aiutarci a realizzare il nostro sogno tramite un’offerta libera”.
Ma il Comune di Pisa, tramite l’assessore alle attività produttive David Gay, fa sapere che non potrà sostenere direttamente l’iniziativa del Pedicab: “Le risorse pubbliche sono sempre meno – dice Gay – e non è previsto che gli enti locali intervengano a sanare ogni singola situazione. Noi come Comune di Pisa più che fare bandi di sostegno non possiamo aiutare le singole aziende, ci dispiace ma dobbiamo essere equi nel distribuire aiuti. Da parte nostra – conclude – verificheremo se il progetto ha i titoli per partecipare a qualche bando, ma di più non possiamo”.
Intanto, per chi voglia contribuire e dare una mano a Pedicab Pisa, segnaliamo i seguenti link:
www.pedicabpisa.it/Donazione.aspx