“Il circo può raggiungere risultati eccellenti anche solo con gli umani”
La cronaca degli scorsi giorni riporta un’aggressione, nella serata di giovedì 16, ai danni di un attivista per i diritti degli animali, mentre era in presidio di fronte all’ingresso dell’American Circus a Ospedaletto. Il Tirreno riporta che l’uomo era di fronte all’ingresso del circo con alcuni attivisti, e che dopo aver parlato con alcuni circensi ha ricevuto un pugno in faccia da una persona non riconoscibile, a causa del buio. Nessuna conseguenza grave, solo il senso di un’atto gratuito di violenza.
Sono due i circhi in città in questi giorni, l’American Circus appunto, e il Circo Orfei di fronte alla Saint Gobain, a Porta a Mare. Entrambi propongono spettacoli con animali, cosa che ha indotto un nutrito gruppo di animalisti a organizzare una serie di presidi e denunciare pubblicamente la pratica, che pur essendo legale, desta il loro sdegno.
Basta una rapida occhiata al sito dell’Oipa, l’Organizzazione Internazionale per la Protezione degli Animali, per capire quanto la sensibilità delle pubbliche amministrazioni sia cambiata negli ultimi anni: è lunga infatti la lista degli Stati e delle municipalità che hanno vietato l’uso di animali per spettacoli circensi. Ed è utile anche conoscere le condizioni di vita e di addestramento di questi animali, per rendersi conto che il divertimento degli umani passa dal loro sfruttamento.
E dopo quello che è accaduto l’altro giorno a prendere parola è il Distretto di Economia Solidale Altro Tirreno (DESAT) di Pisa che invita, insieme ad altre associazioni locali, “l’intera cittadinanza a una profonda riflessione in merito all’opportunità di assistere a spettacoli di circhi con animali e in particolare a quelli che sono attendati in questi giorni in area pisana”.
“Antiche tradizioni circensi – scrive il DESAT – hanno purtroppo tristemente associato, alle piacevoli esibizioni di grandi artisti, deplorevoli scene di maltrattamento sistematico di animali, malamente mascherate dal contesto ludico in cui venivano proposte al pubblico. Indagini dettagliate svolte da più fonti hanno ormai dimostrato a quali privazioni, vessazioni e dolore psico-fisico vengono sottoposti gli animali che lavorano in questi circhi e in particolare nelle fasi di addestramento dietro le quinte. Oggi quindi nessuno può avere argomenti a favore della loro necessaria presenza in un sistema che, come dimostrato da altre grandi organizzazioni del mondo dello spettacolo, può raggiungere risultati eccellenti (vedi per es. il Cirque du Soleil) anche avvalendosi delle sole esibizioni di esseri umani”.
“Per questo – sottolineano – riteniamo che assistere allo spettacolo di un circo con animali sia non solo sgradevole e immorale ma, nel caso di spettatori bambini, profondamente diseducativo. Facciamo allora una scelta responsabile e mandiamo un messaggio eticamente chiaro a tutti quei circhi e a quei giornali che ne sostengono la partecipazione: grazie per i vostri biglietti omaggio, ma l’unico circo che possiamo apprezzare è quello senza lo sfruttamento di nessun essere vivente e in particolare di animali non umani”.
Esprimono infine “solidarietà al presidio che il giorno 16 scorso in modo pacifico stava manifestando davanti l’American Circus e che invece è stato brutalmente aggredito, nonostante la presenza delle forze dell’ordine, da presumibili circensi. Ancora una volta – concludono – l’approccio violento si traferisce dagli animali agli umani indicando una prevedibile quanto allarmante continuità”.
Chi volesse aderire al loro appello, può scrivere a direttivo-des@respisa.org