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Coordinamento 9 dicembre a Pisa, “ma non siamo forconi”

coordinamento 9 dicembre

“Se ti domandi perché l’Italia si trova nella situazione di grave crisi economica attuale, perché il Movimento 9 dicembre chiede le dimissioni di questo governo e di tutta la classe politica attualmente in parlamento, perché così tanti suicidi di persone che perdono e non trovano lavoro e di imprenditori in difficoltà economica, una strage in continuo aumento, cerca il coordinamento 9 dicembre della tua città e chiedi le risposte alle tue domande, noi siamo comuni cittadini ma cercheremo di darti le risposte che cerchi e ti daremo spunti per trovare la verità e vedere le bugie che ti racconta chi vuole che tu diventi solo uno schiavo succube di questo sistema marcio”.

È un estratto – sintassi inclusa –  del volantino distribuito questa mattina, attorno all’ora di pranzo, un gruppo aderente al cosiddetto “Coordinamento 9 dicembre”. Una data e un coordinamento che richiamano subito i cosiddetti “forconi”, ma loro ci tengono a dire “non lo siamo”.

Dieci, quindici persone al massimo provenienti da Genova e Torino, due da Pisa e Provincia, una da Lucca. Non un movimento dall’ampio consenso insomma, che si autodefinisce “apartitico” ma attaccato al tricolore, partito il 18 gennaio da Genova e diretto verso Roma, dove vorrebbro arrivare il prossimo 9 febbraio.

E se “marcia su Roma” evoca ricordi tristissimi per il nostro Paese, loro non si scompongono e rilanciano l’iniziativa chiamandola anche “il cammino per la libertà”: “Siamo giovani e meno giovani, determinati ad arrivare a Roma a piedi, 25 km al giorno, fino a giungere sotto i palazzi e far dimettere tutta la classe politica”. Dicono di avere un furgone di scorta, e in effetti non paiono particolarmente provati da un cammino che richiederebbe almeno qualche mese di allenamento.

Intanto stamattina hanno provato a srotolare due striscioni dalla Torre, ma sono stati prontamente fermati dagli addetti della Primaziale. I due messaggi che volevano comunicare al mondo erano: “La pazienza è finita”, e “Siete stati licenziati”. Domani hanno intenzione di andare a Livorno e poi Cecina. Per stanotte affermano di aver ricevuto ospitalità dal parroco di Calci, Don Antonio Cecconi, il quale però, sentito da noi sulla vicenda, è rimasto un po’ sbigottito: “Mi avevano detto che si trattava di ospitare dei giovani diretti a Roma che manifestano per la giustizia, il lavoro. Non hanno parlato di forconi, altrimenti ci avrei pensato due volte. Ecco, mi sento di avergli dato troppa fiducia. Li contatterò di nuovo e mi riservo di decidere se ospitarli o meno”.

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Pubblicato il: 24 gennaio 2014

Argomenti: Cronaca, Pisa, Politica

Visto da: 752 persone

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Una risposta a: Coordinamento 9 dicembre a Pisa, “ma non siamo forconi”

  1. avatar Francesco scrive:

    Manifestazione di massa, eh.

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