Approvata dal consiglio provinciale la variante al Ptc (Piano territoriale di coordinamento) della Provincia di Pisa per il territorio rurale, al fine di definire in maniera più puntuale problematiche relative alle esigenze del settore agricolo e alla tutela della funzione primaria.
“La variante – spiega Giacomo Sanavio, assessore alla programmazione territoriale e sviluppo rurale – assume come finalità generale l’effettiva ed efficace tutela del paesaggio, con l’obiettivo di precisare e descrivere meglio il patrimonio del territorio rurale della Provincia di Pisa, a cui viene riconosciuto un valore di esistenza ed un valore d’uso in quanto risorsa. Anticipando, così, alcuni contenuti del Piano paesaggistico regionale”.
“La variante – prosegue Sanavio – si è posta alcuni obiettivi fondamentali quali la limitazione del consumo di suolo, il sostegno all’attività agricola, un più avanzato equilibrio tra salvaguardia ambientale e agricoltura”. Nel dettaglio, sono stati affrontati alcuni temi, “quali la revisione normativa della multifunzionalità in particolare per le cantine dovuta alle mutate esigenze produttive e di mercato”.
E ancora, “la revisione dei parametri per l’esercizio delle attività zootecniche in funzione della completa applicazione delle norme sul benessere animale; la necessità di preservare il paesaggio rurale e le aree produttive agricole al fine di garantire la produzione di cibo; ulteriori meccanismi di incentivo/disincentivo per la promozione di una corretta gestione del territorio rurale; una nuova disciplina per la realizzazione di annessi, l’installazione di manufatti precari e di serre”.
“Relativamente alle fonti rinnovabili in zona agricola – aggiunge Sanavio – il Ptc provinciale ha previsto, nell’ambito delle proprie competenze, di individuare ulteriori elementi di cautela negli strumenti urbanistici comunali per favorire le fonti rinnovabili quale aspetto della multifunzionalità dell’azienda al fine dell’auspicabile raggiungimento dell’autosufficienza energetica, attraverso il minor consumo possibile di territorio, favorendo prioritariamente il riutilizzo delle aree degradate da attività antropiche. Ai fini della localizzazione, particolare riguardo sarà dato alle zone agricole caratterizzate da produzioni agroalimentari di qualità e/o di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale, dando indicazione per individuare per ciascun territorio l’opportuna fonte rinnovabile”.
“La variante – conclude Sanavio – trova coerenza con gli indirizzi espressi dalla nuova legge regionale sul governo del territorio approvata dalla giunta regionale e ora all’esame del consiglio”.