Dopo le visite di sabato del presidente Enrico Rossi e della Ministra Maria Chiara Carrozza alle zone colpite dal maltempo e dalle esondazioni, ieri è stato il Ministro dei Beni culturali a visitare Volterra. Per vedere con i propri occhi quel tratto di mura medioevali, 30 metri, crollato sotto le forti e intense piogge di venerdì. Una visita quella di Bray che non sembra essere solo un gesto formale, dato che oggi invierà richiesta al Ministro dell’economia Saccomanni di risorse da destinare al ripristino delle mura.
Ma lo sguardo dovrà essere più lungo, non limitandosi alla gestione delle emergenze, come ha sottolineato lo stesso Bray, rilevando la necessità di un piano di tutela che vada al di là dell’urgenza.
Una prima risposta dunque all’appello lanciato dal sindaco di Volterra Marco Buselli che dopo il crollo aveva lanciato una richiesta diretta al presidente del Consiglio Letta affinché Volterra non fosse lasciata sola ad affrontare l’emergenza e con cui si chiede di sbloccare il patto di stabilità in modo da rendere disponibili fondi oggi imprigionati.
Per domani si attendono i rilievi geologi e il sopralluogo congiunto dei tecnici del MIBACT, della Soprintendenza, della Regione e del Comune. Passi successivi la setsura di un piano degli interventi, il cui primo punto è la ricostruzione del piede su cui poggiano gli edifici.
Alla voce del Sindaco si è unita quella di intellettuali, scrittori, con un appello che vi riportiamo insieme ai nomi dei primi firmatari
Per Volterra
“Volterra è luogo di scommessa, la scommessa di resistere al tempo nella sua imperturbabile solitudine. Una solitudine che è stata anche politica e continua a essere geografica, ma che ogni anno attira una grande quantità di turisti”. Si legge così nell’antologia “Sera di Volterra”, libro di alcuni anni fa dedicato alla città. Quella città che lo scrittore Giorgio Manganelli definiva più importante della capitale, scrivendo: “Ora vado a Roma, borgo tardoetrusco a sud di Volterra”.
Le notizie di una frana che ha colpito duramente persone e cose fa riflettere sulla fragilità della bellezza del nostro patrimonio storico, artistico e urbano. In quel pezzo di mura medievali e stradine fino a ieri c’erano abitazioni e botteghe di artisti e alabastrai, e lì molte volte poeti e scrittori sono andati a leggere in pubblico o si sono incontrati al premio “Ultima frontiera”, perché la poesia è di casa a Volterra. E oggi, letterati e intellettuali che conoscono l’atmosfera profonda e veritiera di uno dei centri della bellezza italiana, esprimono solidarietà agli abitanti e alle istituzioni volterrane, chiedono al Governo di intervenire e si mettono a disposizione per un incontro a Volterra che dimostri l’attaccamento che tanti provano per questa città schiva e stupenda.
Alessandro Agostinelli, Firenze; Athos Bigongiali, Pisa; Tiziano Broggiato, Vicenza; Arnaldo Bruni, Firenze; Roberto Carifi, Pistoia; Marco Cipollini, San Miniato; Giuseppe Conte, Genova; Giovanni Fierro, Gorizia; Piero Floriani, Pisa; Alberto Giustarini, Volterra; Giuseppe Grattacaso, Pistoia; Lorenzo Greco, Livorno; Tomaso Kemeny, Milano; Daniele Luti, Lucca; Francesco Macciò, Genova; Luciano Modica, Pisa; Fabrizio Parrini, Cecina; Loretto Rafanelli, Bologna; Luca Ricci, Roma; Lidia Riviello, Roma; Angelo Tonelli, Lerici; Giacomo Trinci, Pistoia; Valerio Vallini, San Miniato; Giorgio Van Straten, Firenze; Roberto Veracini, Volterra