La fusione degli aeroporti di Pisa e Peretola ogni giorno trova nuovi ostacoli e si fa sempre più lontana. Fortemente voluta dal presidente della Regione Enrico Rossi, ma osteggiata dalle priorità dei singoli scali, qualche settimana fa la vicenda ha subito un nuovo stop “politico” da parte dei vertici di ADF, la società di gestione dell’aeroporto di Firenze.
Sulla questione interviene anche Sinistra Ecologia Libertà di Pisa, che ha chiesto di inserire l’argomento in uno dei prossimi consigli comunali, con la speranza di poterlo discutere entro febbraio “e di avere un atto di indirizzo del consiglio con una posizione politica chiara”.
Intanto “esprime forte preoccupazione per le recenti notizie che vedono l’aeroporto di Peretola presentare ad ENAC un masterplan che traccia due scenari: uno inviato anche in regione che prevede uno sviluppo della pista fino a 2000 metri, l’altro nuovo e dirompente con una proposta di pista lunga 2400 metri”. Una scelta che SEL definisce “ambigua e spregiudicata” e che “minaccia il futuro della Holding che dovrebbe integrare in un sistema i due aeroporti di Pisa e Firenze. E forse anche il futuro stesso del sistema aeroportuale toscano”.
“Il Piano Aeroporti del Ministro Lupi – affermano i consiglieri Sinometta Ghezzani e Armando Paolicchi – riporta gli scali toscani tra gli 11 aeroporti strategici italiani, a patto che tra Pisa e Firenze si giunga alla integrazione e alla previsione di un traffico aereo complessivo a regime di 12 milioni di passeggeri l’anno. Essere in fascia A non è solo un titolo di merito, una medaglia da esibire, ma consente di accedere a finanziamenti dedicati e finalizzati a rafforzare il settore. Dunque perdere questa partita significa aprire una falla nel sistema economico della nostra regione”.
“L’anno 2014 – dicono i due esponenti di SEL – si è aperto quindi con la polemica tra il presidente Rossi e la ADF, società che gestisce l’aeroporto di Peretola, che presenta ad ENAC, Ente nazionale per l’aviazione civile, due masterplan: uno con un’ipotesi di allungamento della pista di 2000 metri, l’altro con una pista di 2400 metri. Quest’ultima ipotesi viene presentata come trampolino di lancio di uno scalo con ambizioni intercontinentali”.
“È evidente – aggiungono – che questa seconda ipotesi pone Peretola in competizione e conflitto con l’aeroporto Galilei, sottraendo a quest’ultimo il ruolo di scalo intercontinentale. Preoccupa la posizione di Vito Riggio presidente di ENAC che non solo sembra appoggiare l’idea della pista fiorentina da 2400 metri, ma anche prospetta la possibilità che la scelta finale tra le due ipotesi verrà operata dal governo, di fatto esautorando la regione e mettendo in mora la posizione di Rossi che sulla pista di 2400 metri ha promesso battaglia, minacciando di non approvare il PIT”.
Si domandano quindi: “Che ruolo gioca in questa partita il segretario del PD Renzi? Marco Carrai AD di Peretola è un renziano di ferro. Impossibile che l’ipotesi dell’allungamento della pista a 2400 metri non fosse ampiamente conosciuta e condivisa dal sindaco di Firenze, che non a caso si ricandida ad amministrare la città anche nel prossimo quinquennio”.
“Chiediamo subito chiarezza – dicono ancora – una discussione approfondita in consiglio comunale che coinvolga la città e la Regione Toscana, anche a partire da una valutazione dei nuovi assetti societari determinati dall’ingresso in SAT di Eduardo Eurnekian che ha rilevato le quote dei soci privati e che detiene il 23,4% del capitale azionario”. E concludono: “Occorre subito una presa di posizione per difendere la prospettiva del Galilei, dei suoi lavoratori e in ultima analisi la sicurezza dei passeggeri che a Peretola utilizzerebbero uno scalo inidoneo agli aeromobili di classe C destinati alle tratte intercontinentali”.