L’operazione fa riferimento alla protesta contro lo sversamento delle acque del CISAM
Due perquisizioni sono state effettuate dalla Digos di Pisa nell’ambito delle indagini sull’irruzione alla sede dell’Arpat del 26 novembre scorso.
Le perquisizioni hanno interessato due esponenti del Garage Anarchico, sospettati di far parte del gruppo di 10-15 persone che irruppe nella sede pisana dell’Agenzia regionale urlando ai presenti accuse come “assassini” e tracciando sui muri le frasi “Arpat assassini” e “Cisam assassini”.
Un’azione svolta per protestare contro il parere favorevole espresso dall’Arpat sul graduale sversamento nel canale dei Navicelli delle acque di raffreddamento del reattore nucleare militare dismesso del CISAM. E che secondo gli inquirenti sarebbe in relazione con i falsi volantini informativi titolati “Avviso alla cittadinanza”, su cui erano riportati simboli contraffatti del Comune di Pisa e dell’ARPAT – affissi nel quartiere di Porta a Mare e impostati in modo da creare allarme fra la popolazione.
Durante le perquisizioni, avvenute il 4 febbraio – sono stati rinvenuti e sequestrati computer, documenti cartacei inerenti la campagna contro il CISAM e l’ARPAT ed altri reperti secondo la Digos utili alle indagini.