Di cosa parla Holy Motors, il film di Leos Carax uscito nel 2012 (in Italia è uscito a giugno del 2013 e passato troppo inosservato)? Cosa vorrà dire quel titolo: Santi Motori? Cosa fa esattamente il protagonista, l’incredibile Denis Lavant attore di tutti i pochissimi film di Carax? Chi è Céline (Edith Scob), l’anziana e bellissima bionda autista della limousine che accompagna Oscar, il protagonista, in giro per Parigi per tutti i suoi innumerevoli appuntamenti? Siamo dentro un sogno? O dentro a un cinema? O dentro a Alice nel Paese delle Meraviglie? La vita è un sogno?
Oppure la vita è come un film e tutti recitiamo una parte? Oppure Holy Motors è un contenitore di tante storie, il cinema è anche questo? O forse, ancora, Carax aveva solo voglia di stupirci con tutti gli effetti speciali, perché il cinema è anche questo? O magari invece voleva darci un assaggio delle sue capacità, farci vedere che lui padroneggia qualsiasi tipo di film, d’azione, musical, videoclip, drammatico, horror, ci sono tutti, e lui li sa fare tutti, come Kubrik? È lui no che cita nella scena finale? Quante citazioni ci saranno state in questo film e che io non ho colto? O sono gli appuntamenti di Oscar tanti piccoli assaggi di vita? Holy Motors vuole ricordarci questo? Che la vita è dolore, amore, morte, paternità, etc
etc? O forse invece Leos Carax si è divertito a seminari indizi che non portano a nulla e creano solo tutte queste domande senza risposte? O forse
parla di Dio, il titolo lo suggerirebbe?
Potrei andare avanti all’infinito.
Se ve lo siete perso, rimediate.