Incentivare la partecipazione alle elezioni europee e amministrative da parte dei cittadini stranieri di nazionalità comunitaria residenti in uno Stato diverso dal proprio. Questo è l’obiettivo del progetto “Operation vote”, realizzato per l’Italia dall’ong “Cospe” (oltre al nostro, riguarda altri quattro Paesi: Austria, Portogallo, Spagna, Svezia); e sviluppato con il supporto del programma Ue “Fundamental rights and citizenship”. All’’iniziativa hanno aderito la nostra Regione, promuovendola sull’intera Toscana; e, a livello locale, anche la Provincia di Pisa (con l’Istituzione Centro Nord-Sud) e la Consulta territoriale dell’immigrazione.
“Nonostante il numero crescente, l’inclusione dei cittadini comunitari residenti in Italia nella vita politica del Paese è limitata. Lo dimostrano i dati relativi alla presenza in partiti politici, associazioni o sindacati; e, in primis, quelli riguardanti la loro partecipazione alle tornate elettorali: secondo le stime del Cospe, gli iscritti alle liste aggiunte per votare alle prossime europee e amministrative sono appena otto su dieci”. A sottolineare questa realtà sono, per la stessa Provincia, l’assessore Silvia Pagnin (presidente del Nord-Sud); e per la Consulta immigrazione, due sue componenti, Adriana Paduraru e Veronica Drugas.
Le ragioni di questo scenario? Molteplici: tra esse anche la scarsa e disomogenea informazione verso i diretti interessati: così, la campagna “Operation Vote” si affida di compone di un video e di volantini in varie lingue, volti a sensibilizzare i cittadini comunitari immigrati sui loro diritti.
Ad esempio, nel caso delle consultazioni per il Parlamento Europeo, possono scegliere se andare alle urne per eleggere i rappresentanti del proprio Paese (in questo caso rivolgendosi al rispettivo Consolato); oppure se scegliere tra i candidati italiani. Ebbene, in questo secondo caso, è necessario iscriversi a una ‘lista aggiunta’ presso il Comune di residenza: e la procedura (a meno che non sia stata già effettuata in occasione delle Europee scorse) dev’essere completata entro il 24 febbraio. Stesso sistema (liste aggiunte con termini specifici per l’iscrizione) vale anche per le amministrative: se poi non si volesse più partecipare alle successive consultazioni, occorrerà cancellarsi dagli elenchi.
Per Pisa e il suo territorio “Operation Vote” prevede volantini scritti in tre lingue: inglese, rumeno e polacco (queste ultime le due ‘provenienze’ più numerose, tra gli immigrati comunitari): i materiali cartacei saranno consegnati ai ‘referenti’ dei vari gruppi di cittadini ‘stranieri Ue’ e fatti circolare tra i rispettivi connazionali; mentre il video sarà diffuso attraverso social network e canali specifici della Provincia e della Consulta. L’iniziativa va peraltro a integrare quelle intraprese dai Comuni: “Il nostro contributo, in particolare”, conclude Pagnin, “è quello di aver promosso una stretta collaborazione tra le organizzazioni che lavorano con i migranti da Paesi europei (e in specie con i ‘neocomunitari’), che hanno avviato un’intensa azione di informazione nei principali loro luoghi di ritrovo”.