Completamento di due restauri, quello dell’abside della Cattedrale e quello della facciata del Museo delle Sinopie, il restauro e la rimessa in parete di una parte del Trionfo della Morte e la presentazione del progetto del nuovo allestimento del Museo dell’Opera (per cui sono previsti 2 anni di chiusura).

Questi gli eventi di maggior rilievo con cui l’Opera Primaziale festeggerà i 950 anni della fondazione della cattedrale di Pisa. Un compleanno – lo ha definito il presidente Piefrancesco Pacini  “di grande rilevanza per tutta la città, dato che storicamente la cattedrale e il campanile erano i centri focali della città. Due emergenze monumentali che a Pisa hanno avuto ancora più peso che altrove, proprio per ‘incombenza’ architettonica dell’intero complesso della piazza”.

E quindi, anche se per la Primaziale la ricorrenza liturgicamente e spiritualmente più importante sarà nel 2018 – quando si festeggeranno i 900 anni della consacrazione della cattedrale, anche il 2014 è un anno che non può passare inosservato e non lo farà.

Due sono gli interventi di maggior risonanza, a cui se ne aggiunge un terzo che prefigura novità e “conseguenze” a lungo termine.

Prima della chiusura, per circa due anni, del Museo dell’Opera, ad aprile di quest’anno, la Primaziale presenterà il progetto per il riallestimento del Museo. Un progetto che prevede la realizzazione di una caffetteria/terrazza e di un nuovo e più moderno bookshop. Ma che mirerà anche a eliminare il carattere miscellaneo delle opere conservate, per farne, secondo le intenzioni dichiarate da Pacini, il “museo della scultura pisana”.

Resteranno parte dei paramenti, mentre altre opere di carattere pittorico dovranno trovare altra destinazione (alcuni dei “quadroni” saranno riportati nelle stanze dell’Arcivescovo). A curare il nuovo allestimento l’architetto fiorentino Luigi Cupellini (che nel 2006 ha firmato l’allestimento a Firenze del Museo della Fotografia), mentre il lavoro museografico è stato guidato da un comitato scientifico composto dai professori Marco Colareta, Antonio Caleca, Marinella Pasquinucci e Gabriella Garzella.

Costo complessivo fra i 1,5 e i 2 milioni di euro. Che potrebbero sembrare molti, ma che assumono tutta un’altra valenza se paragonati ai circa 30 milioni del riassetto del Museo dell’Opera di Firenze, dove a pesare è certo la dimensione del progetto, ma anche il ricorso della Primaziale a maestranze interne. Mentre il progetto si avvia verso la stesura definitiva in Primaziale non si esclude che con la riapertura si vada verso un cambio di nome del museo.

Entro giugno è invece prevista la rimessa in parete de Le Storie dei Santi Padri del Trionfo della Morte di Buonamico Buffalmacco nel Camposanto Monumentale. Un restauro che le maestranze dell’Opera stanno portando avanti nei laboratori  di Campaldo sotto la direzione di Antonio Paolucci. Un affresco la cui conservazione, una volta riposizionato, sarà agevolata dal ricorso a teli riscaldati che consentiranno di preservare il ciclo pittorico da sbalzi di temperatura e umidità e dalla conseguente condensa. Un’applicazione che per la prima volta viene sperimentata a Pisa.

Con la fine del restauro de Le Storie dei Santi Padri ad essere sottoposto a recupero sarà l’affresco raffigurante l’Inferno. Da maggio 2014 a gennaio 2015, per festeggiare la cattedrale, nei vecchi uffici dell’Opera sarà allestita la mostra dello scultore polacco Igor Mitoraj (mostra che coinvolgerà anche il Museo delle Sinopie). Riconvertiti i vecchi uffici della Primaziale aspirano a colmare il vuoto pittorico dell’offerta della piazza. Fra le ipotesi quella di dedicarli a ospitare mostre temporanee, anche se la vera aspirazione di Pacini e della Primaziale è di farne una vera e propria pinacoteca, dove possa essere portato il lascito Zucchetti oggi conservato al Museo di San Matteo. Un’operazione che ha spiegato il Presidente “dovrà essere necessariamente negoziata e fatta in accordo con la Soprintendenza”.