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Confalberghi: “Non abbiamo bisogno di un altro palazzo dei congressi”

cittadella_Aeroporto

L’idea, già circolante da tempo, di un nuovo Palazzo dei Congressi in zona aeroporto, non piace a tutti. Il progetto, inserito nella variante al piano strutturale dell’area pisana, per nuove funzioni e strutture di servizio complementari all’aeroporto, prevede la realizzazione di un edificio con una capienza massima di 4.000 posti e spazi espositivi per 5/6.000 mq, più servizi e centro direzionale. Ma, come molte delle idee inserite in atti di pianificazione così importanti, cambiano spesso forma e dimensione quando si incontrano con la realtà e con la risposta del territorio.

Una risposta, che nel caso del nuovo palazzo dei congressi, è già negativa per Confalberghi-Confcommercio, che dice senza mezzi termini: “Forse non è quello di cui ha bisogno la nostra città. Di sicuro non ha necessità di ulteriori strutture ricettive. Aggiungere 900 posti letto alla ricettività attuale sarebbe un grave errore”.

Francesco Voltini, presidente di Confalberghi ConfcommercioPisa motiva così la sua posizione: “Pisa ha già un suo palazzo dei Congressi, ben posizionato in centro, ancora sottoutilizzato rispetto alle capacità e alle potenzialità, mentre in diversi hotel della città e del litorale, ci sono anche sale congressi molto ben attrezzate. Tendenzialmente il mercato spinge nella direzione di limitare le convention aziendali ad un massimo di 2-300 posti e non mancano situazioni in cui, per carenza di infrastrutture, servizi, eventi, i congressi vengono purtroppo dirottati altrove”.

Un nuovo palacongressi di simili misure avrebbe effetti che Voltini descrive così: “Andando a realizzare questo progetto, andremo ad abbassare la capacità di occupazione degli hotel pisani, con il risultato di avere una ulteriore diminuzione dei margini e di conseguenza dei ricavi, scatenando conseguentemente una altra corsa al ribasso dei prezzi. L’effetto sarebbe quello di mettere ancora più in difficoltà buona parte dell’attuale sistema di accoglienza e il relativo indotto occupazionale”.

La soluzione per Voltini, va ricercata nella creazione di un sistema di accoglienza completamente rinnovato: “Qualità dei servizi e tariffe della filiera turistica in linea con le città concorrenti, un aggiornato e capillare sistema di informazioni, interventi di destagionalizzazione, marketing e promozione all’estero, eventi di rilievo, sono queste alcune delle azioni di rafforzamento dell’offerta turistica che Pisa dovrebbe mettere in piedi, per rilanciare seriamente anche il segmento congressuale unitamente ad una incisiva azione volta ad ridurre abusivismo e delinquenza. Al contrario, si rischia solo una guerra tra poveri”.

Il presidente di Confalberghi considera infine “sconcertante quanto dichiarato da sedicenti addetti ai lavori secondo i quali mancano le infrastrutture alberghiere, tant’e che dirottiamo i congressisti a Viareggio e altre città limitrofe. Ci piacerebbe sapere quale città hanno visto? Forse Pisa alle soglie del 2000! Oggi non mancano certo le strutture ricettive, ci sono 1.500 camere solo nei 4 stelle, un numero più che sufficiente”.

Sul palacongressi alla cittadella aeroportuale anche Federico Pieragnoli, direttore di ConfcommercioPisa, si dice contrario: “Aggiungere altri 900 posti letto alberghieri agli attuali 10.000 di cui Pisa dispone, non mi sembra una necessità inderogabile. I dati ci mostrano purtroppo che Pisa evidenzia un progressivo decremento dell’occupabilità delle camere. Nel 2013 si è registrata una contrazione del -0,9% e un tasso di occupabilità sceso al 61,8%. Una tendenza che prosegue anche in questo inizio del 2014. A gennaio, su 45 città italiane monitorate, Pisa è inserita tra le uniche 9 che registrano decrementi nell’occupabilità, con un tonfo del -2,2% e un 44,5% come indice di occupabilità, molto distante rispetto al 51,5% della media italiana. L’obiettivo non può e non deve essere quello di aumentare ancora l’offerta con un ulteriore tracollo dei prezzi, ma di lavorare tutti insieme affinchè si riesca a vendere l’ampia e diversificata disponibibilità di camere di cui Pisa dispone”.

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Pubblicato il: 7 marzo 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Pisa, Urbanistica

Visto da: 1174 persone

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3 risposte a: Confalberghi: “Non abbiamo bisogno di un altro palazzo dei congressi”

  1. avatar Riccardo Ciuti scrive:

    L’obiettivo della Giunta Filippeschi è consegnare alla SAT, oltre alla esclusiva sui parcheggi nell’intero comparto adiacente l’aeroporto, anche quella della congressistica ed anche un bel pacchetto di ricettività. Contano gli affari di SAT, che negli ultimi anni, ha acquisito silenziosamente un bel pò di aree a destinazione agricola, e che con la variante saranno incrementate di valore di 100 volte, e molto meno gli impatti ambientali e la ricaduta economica sulla città.
    Inoltre il nuovo polo congressuale/ricettivo serve a dare senso ad un’opera, il people-mover, il cui costo è assolutamente sproporzionato rispetto alla funzione trasportistica che svolgerà, e che poteva tranquillamente essere svolta con dei bus-navetta come in gran parte dei grandi aeroporti europei.
    Ora se questo è molto discutibile a fronte di una SAT a maggioranza pubblica, diviene veramente insopportabile in una prospettiva di sua imminente privatizzazione.
    RIccardo CIuti, Pisa.

  2. avatar Ilcanedigesso scrive:

    Ma i privati, specialmente se potenti, è bene farseli amici. Na abbiamo avuto prova con Ikea e con tutti i soldi pubblici spesi per fare le rotatorie e per mandare polizia e carabinieri a viglilare il traffico dell’inaugurazione.

  3. avatar Napocesco scrive:

    L’ennesima gettata di cemento senza costrutto.

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