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Sesta Porta. È guerra in commissione sull’accesso agli atti

gambacorti

Mentre a Roma si discute del contenzioso fra il Comune di Pisa e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sul mancato rispetto degli accordi presi sulla Sesta Porta, nella seconda commissione controllo e garanzia si discute invece di mancato accesso agli atti.

In particolare, la commissione che si è riunita ieri, avrebbe dovuto prendere visione del carteggio intercorso fra la Sviluppo Pisa, la società pubblica che realizza la Sesta Porta, e il comandante della Polizia Municipale Massimo Bortoluzzi. Proprio gli spazi previsti per la nuova caserma dei vigili sono infatti al centro di un acceso confronto, dato che, come evidenziato anche dal consiglio comunale, si tratta di spazi ben più piccoli di quelli previsti dal progetto.

Un problema evidente a tutti, tanto che sia la relazione prodotta dalla commissione che la mozione presentata in consiglio comunale avevano avuto un voto unanime. “La commissione – si leggeva nel dispositivo della mozione – manifesta la necessità di prendere visione degli incartamenti e dell’epistolario intercorso tra il Comune di Pisa e Sviluppo Pisa, nonché tra quest’ultima e il progettista, anche al fine di poter verificare eventuali responsabilità contrattuali da parte di quest’ultimo nella realizzazione del progetto stesso”.

Ieri in commissione, presieduta da Diego Petrucci (Noi Adesso Pis@), ecco la sorpresa, comunicata dallo stesso Petrucci: non solo gli atti non sono stati consegnati alla commissione, ma Bortoluzzi, che è anche dirigente comunale, si sarebbe rifiutato di presentarli perché secondo lui non sarebbe la seconda commissione di controllo e garanzia quella competente, ma la prima.

Tecnicismi, si potrebbe dire, non fosse che l’intervento successivo, quello della consigliera del Pd Patrizia Bongiovanni, ha spiazzato tutti: “Ho chiesto il carteggio all’assessore Gay e mi è stato dato. Ci sono tutti i documenti del caso, comprese le lettere in cui Bortoluzzi chiede di vendere la Sesta Porta e fare la caserma dei vigili altrove”.

La notizia è stata presa male dal resto dei consiglieri, a partire da Giovanni Garzella (PdL): “Ho rivolto a due dirigenti diversi la stessa richiesta. Nel primo caso non ho nemmeno ricevuto risposta, nel secondo caso ho ricevuto il fascicolo dopo una settimana”. Fascicolo che, anche in questo caso, non è stato però consegnato alla commissione.

Furioso il consigliere Ciccio Auletta (Una città in comune): “Non siamo qui per farci prendere in giro. Abbiamo votato all’unanimità due documenti in cui si afferma che la commissione deve poter prendere visione di questi atti. Attendiamo mesi e i documenti non arrivano. Anzi, sopraggiunge la beffa: il dirigente si rifiuta di consegnarceli perché secondo lui non siamo la commissione competente. Oggi si aggiunge questo ulteriore elemento: ad una consigliera del Pd, quindi con un rapporto evidentemente privilegiato con l’assessore, vengono dati i documenti. Noi come commissione però li chiediamo da 4 mesi”.

Dubbi e amarezze che anche il presidente Petrucci sottolinea: “In questo modo si delegittima il ruolo della commissione”; e che la consigliera Valeria Antoni (M5S) sottoscrive: “È un atto grave. Come consiglieri abbiamo quotidianamente delle difficoltà ad accedere agli atti. Perché per una consigliera di maggioranza tutte le difficoltà decadono?”

La commissione ha deciso quindi di reiterare la richiesta al dirigente Bortoluzzi di consegna degli atti per la prossima seduta, sperando che anche questa non cada nel vuoto. In caso contrario, la commissione potrebbe dare il via libera ad una segnalazione sul comportamento del dirigente, da inoltrare sia al sindaco che al direttore generale, perché senza gli atti la commissione non può proseguire il lavoro avviato e assegnato dal consiglio comunale.

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Una risposta a: Sesta Porta. È guerra in commissione sull’accesso agli atti

  1. avatar Francesco scrive:

    Visto l’uso che ne viene fatto, mi sa che la “Carta di Pisa” è lunga, resistente e morbida.

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