Prosegue il dibattito politico a San Giuliano in vista delle prossime amministrative. Pubblichiamo di seguito l’appello di Rifondazione Comunista a SEL, alla quale chiede di ripensare il percorso che ha portato alla coalizione con il Pd, Idv e i Socialisti, per provare a dare vita ad una forza della sinistra.
L’accorato sfogo di Franco Marchetti sulla sua sconfitta alle primarie del PD merita comprensione, ma con la comprensione non si costruisce una linea politica, né il recriminare su una sconfitta dandone la colpa solo alla poca organizzazione di SEL serve a capirne le vere ragioni.
Marchetti ben sa che sulla sua persona non abbiamo mai espresso giudizi negativi.
Non sembra però aver ben compreso che il modo politico di portare avanti la sua candidatura sia stata la causa del suo insuccesso. Occorre
ricordare che SEL si è presentata all’incontro con noi rifiutando a priori un patto tra le forze di sinistra che desse forza alla sua candidatura nei rapporti con gli altri partiti del centro sinistra e prima di tutto col PD, partito che a detta di tutti porta la primaria responsabilità del disastro al Comune.
Non ci sembra che Marchetti abbia meditato sul fatto che se (come lui dice) SEL con dieci iscritti gli ha fatto avere 400 voti, forse Rifondazione e Comunisti Italiani, aggiungendone un altro centinaio, avrebbero potuto capovolgere le sorti delle primarie. Senza tener altresì conto del moltiplicatore rappresentato dalla forza di attrazione di una sinistra finalmente unita.
Il fatto è che gli “strateghi” di SEL fin dall’inizio abbiano chiuso i giochi, legandosi mani e piedi al P.D considerato alleato “a prescindere” da chi venisse scelto, ha svilito la figura e la storia di Franco Marchetti ad una sorta di utile “tappabuchi” per un’operazione di semplice maquillage della passata amministrazione. I cittadini lo hanno nettamente percepito.
Ancor più dispiacere ci fa che Marchetti limiti le proprie attuali ambizioni alla conquista di un seggio in Consiglio comunale: capiamo che ormai si senta legato mani e piedi al carro di Di Maio e che quindi le sue prospettive siano ormai così limitate ma considerato che nell’ambito di un rapporto unitario avremmo immaginato per lui un avvenire migliore, auspichiamo ed invitiamo la dirigenza di Sel ad abbandonare la sudditanza al PD e a mettere da parte la convinzione che si possa governare San Giuliano solo con un’ alleanza siglata con chi ha portato il nostro comune
sull’orlo del commissariamento.
In questo caso saremo ben lieti di riprendere la proposta più volte avanzata a Marchetti e al suo partito per la costruzione di un polo di sinistra alternativa, così come è avvenuto per le europee con la formazione della lista “L’altra Europa per Tsipras” e in molti comuni della toscana, affinché il cambiamento e il rinnovamento sia certo e concreto. Siamo sicuri che se questa strada sarà intrapresa non saranno solamente 439 i voti che ci sosterranno ma che molti più cittadini e cittadine sangiulianesi si riconosceranno nella proposta programmatica che saremo in grado di avanzare e che conterrà ben più di “tre idee di fondo” delle quali insieme potremo impegnarci.
Claudio Bolelli
Coordinamento comunale del PRC San Giuliano Terme