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Enrico Rossi: “Resto con i toscani”

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Non si candida Enrico Rossi alle amministrative europee. Dopo il rincorrersi delle voci nei giorni scorsi e le offerte giunte dal suo partito, il Pd, ieri è arrivata la decisione definitiva:  “Con i toscani – ha dichiarato Rossi – ho preso un impegno che voglio rispettare e portare fino in fondo”. “In questi giorni – ha spiegato ancora il Presidente della Toscana – ho sentito la vicinanza di tanti cittadini che mi hanno chiesto di rimanere qui, per portare avanti il lavoro intrapreso. Tutto questo vale più di ogni altro incarico, pur onorevole”.

Ringrazia il Pd per averlo pensato come capolista alle prossime europee che eleggeranno una legislatura che sarà “importantissima, sia per la nuova programmazione dei fondi strutturali” sia perché dovrà, “come annunciato da Martin Schulz e da Matteo Renzi, abbandonare l’austerità in nome della crescita e del lavoro”.

Un’offerta spinta dai renziani, che i più “maligni” o meglio informati, additano come ansiosi di allontanare Rossi.

“Qui in Toscana – ha dichiarato Rossi – ho un cantiere aperto che voglio completare. In questo fine legislatura ci sono impegni importanti da concludere: dal piano del paesaggio a quello sanitario, dell’ambiente, dell’energia, del turismo, dei rifiuti, della formazione professionale; dalla nuova legge urbanistica alla definizione del nuovo sistema aeroportuale, fino all’anticipazione dei fondi comunitari a favore delle imprese per aiutarle ad agganciare la ripresa. A farmi decidere, oltre al dovere di completare questi impegni, c’è anche il piacere di corrispondere alle attese di tanti toscani che in questi giorni mi hanno manifestato il loro apprezzamento, invitandomi a rimanere”.

“Quella che ho fatto e che ho comunicato al segretario regionale Parrini e alla direzione regionale del Pd – conclude il presidente Rossi – è una decisione coerente con me stesso: quella di completare un percorso di riforme e di mantenere un impegno preso. Agli amanti del latino che hanno ricordato la mia citazione da Tito Livio, confermo hic manebimus optime e aggiungo constanter et non trepide.

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Pubblicato il: 18 marzo 2014

Argomenti: Politica

Visto da: 510 persone

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