Arriva al cinema Arsenale stasera alle 21 TIR, vincitore del Marc’Aurelio d’Oro per il miglior film al Festival Internazionale del Film di Roma del 2013.
A presentarlo sarà lo stesso regista Alberto Fasulo insieme a Maurizio Ambrosini de Dipartimento di civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa e Livia Giunti, presidente associazione Documentaristi Anonimi.
TIR, acronimo di Transports Internationaux Routiers, nato come documentario e diventato poi fiction, che Alberto Fasulo racconta così: “Dopo aver preso un treno sbagliato da Firenze, esser incappato nello sciopero dei mezzi, aver pagato un taxi fino al casello autostradale ed esser stato soccorso dalla polizia, sbarcai nella notte in un autogrill, ostinato ad arrivare in tempo a Napoli l’indomani, su un set in cui ero atteso come fonico. Chiesi un primo passaggio a un camionista, che subito dopo si attivò tramite il CB per trovarmi il passaggio successivo”. Da quest’esperienza scaturisce la voglia di girare un documentario sul mondo dei camion che porta il regista a viaggiare per tre anni con dei veri camionisti. Da qui nasce TIR, non più un documentario ma un film di fiction.
Protagonista è l’attore Branko Završan, che interpreta un ex professore croato che per guadagnare di più decide di lavorare come camionista. All’attore croato il regista ha fatto prendere la patente di guida e lo ha fatto assumere per quattro mesi presso una ditta di trasporti di Verona. Gli ha dato un copione, nato dai precedenti anni a contatto coi camionisti, e l’ha seguito nei suoi viaggi di lavoro con il tir. “Volevo far un film dentro la cabina”, dice Fasulo. “Volevo un rapporto intimo e con una persona vera che non fosse un attore era difficile, per questo ho scelto questa soluzione”.
Il risultato è uno film che, come detto dallo stesso Fasulo, attraverso la dura vita dei camionisti costruisce “una metafora della condizione umana di oggi”.