Chiusa da oggi la distribuzione dei libri della Biblioteca Universitaria. Mentre sarà ancora possibile accedere ai libri conservati nel magazzino esterno attraverso la sede provvisoria del Nettuno, non altrettanto accadrà per quelli conservati all’interno del Palazzo della Sapienza. Una decisione questa presa dalla direttrice della biblioteca.
L’interruzione del servizio prende le mosse dall’ordinanza di Protezione Civile del 6 marzo scorso e dalla ridistribuzione delle responsabilità sull’edificio.
“L’ordinanza – spiega Sandro Paci, prorettore all’edilizia dell’Università di Pisa – ridistribuisce le responsabilità sull’edificio. Mentre prima del 6 marzo questa era interamente attribuita al Rettore, con questa viene suddivisa in due: resta al Rettore per la parte di palazzo di competenza dell’Università, ma è attribuita alla direttrice della Biblioteca Universitaria per le aree destinate a quell’utilizzo”.
Fino ad oggi spiega ancora il prorettore Paci, “l’Università ha mantenuto un servizio di sorveglianza che registrava gli ingressi e le uscite dal palazzo, attivo anche in relazione all’attività di sportello della Biblioteca”. Da oggi, con la suddivisione delle responsabilità, la BUP dovrà gestire in autonomia gli accessi, facendo a meno del servizio di portineria dell’Università, e sarà direttamente responsabile di cosa accade nei propri spazi.
“L’ingresso sarà comunque possibile dal portone che da accesso alla biblioteca” dice il prof.Paci, quel che cambia è che sarà la direttrice a rispondere di eventuali problemi che dovessero verificarsi. Da qui, probabilmente, la decisione di non correre rischi e chiudere il servizio di consultazione dei libri ancora in Sapienza.
La chiusura del servizio ha scatenato dure reazioni da parte degli Amici della BUP: “È cominciato l’assedio di primavera alla Sapienza”, e scrivono su Facebook. “Perché proprio ora, chiedono, se la perizia ha stabilito che “la Biblioteca Universitaria non ha problemi strutturali e che basterà alleggerire i solai portando parte dei libri a San Matteo? E che la recente ordinanza intima la riapertura del palazzo (non della sola Biblioteca) entro due mesi?”
Neppure troppo velate le accuse lanciate: si parla della portineria, “già nota alle cronache per aver servito da luogo di spaccio di sostanze stupefacenti, tenuta aperta a spesa dell’Università”, e di un tubo dell’acqua “rotto durante la perizia”, che “non è stato riparato”. Il motivo della chiusura per la BUP sarebbe da individuare nell’assenza di “qualsiasi via di fuga per chi va a prendere i libri” determinata dalla chiusura della portineria.
Che fra Università e Amici della BUP le divergenze sul futuro della Biblioteca Universitaria siano ampie è cosa nota. Ma forse alla base della decisione della direttrice di non autorizzare l’ingresso dei dipendenti nel palazzo della Sapienza c’è solo un principio, comprensibile, di precauzione e tutela.