Parte da Pisa la richiesta di Federagit al governo di rivedere la norma che estende l’abilitazione alla professione di guida turistica su tutto il territorio nazionale, eliminando la “specificità culturale italiana”, vale a dire la specializzazione per ambiti territoriali provinciali o regionali “richiesta” dalla vastissima ricchezza dei beni culturali della nazione.
L’occasione è il convegno nazionale di Federagit (Federazione Accompagnatori, Guide, Interpreti Turistici) che si tiene oggi a Pisa a Palazzo dei Dodici in piazza dei Cavalieri.
La norma in questione è la legge Europea n.97 approvata il 6 agosto 2013 dal Parlamento italiano che stabilisce che la qualifica professionale di guida conseguita da un cittadino dell’Unione Europea in un altro Stato membro abbia efficacia su tutto il territorio nazionale. Un articolo, spiega
Federagit Pisa “introdotto in risposta a una procedura di pre-infrazione richiesta dalla Commissione Europea”.
“Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge – spiegano – avrebbero dovuto essere individuati i siti di particolare interesse storico, artistico, archeologico per i quali occorre una abilitazione specifica. Ma questo non è stato fatto”.
L’istituzione della “Guida Nazionale” favorisce l’illustrazione professionale dei nostri Beni Storici e Culturali da parte di soggetti provenienti dai Paesi europei del tutto privi di competenze specifiche, danneggiando il consumatore e l’economia dello Stato italiano che verrà privato del gettito fiscale e contributivo derivante dall’espletamento delle visite guidate da parte dei professionisti italiani e stranieri e regolarmente abilitati in Italia”.
Una “pretesa” quella della Commissione Europea che secondo Federagit Pisa “mira a sottrarre all’Italia la titolarità del suo patrimonio storico artistico archeologico e culturale, lasciandole solo l’onere del suo mantenimento. Ma l’articolo 9 della Costituzione recita che “La Repubblica
promuove lo sviluppo della cultura. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico artistico della Nazione”.
Per questo le guide turistiche abilitate chiedono al governo e al parlamento italiano che sia approvata con la massima urgenza una norma transitoria rispetto alla legge europea sulle guide turistiche, in modo da stabilire una proroga delle legislazioni attualmente in vigore, fino all’approvazione della nuova normativa sulla professione di Guida Turistica.
Contemporaneamente Fedragit chiede che “si risponda alla Commissione Europea che quanto affermato nella procedura di pre-infrazione si basa su presupposti errati. Che vengano applicate le disposizioni che tutelano i siti protetti individuati con il criterio del vincolo e della notifica adottati dalle Soprintendenze oltre che dei siti UNESCO”. E che venga approvata in tempi brevi una nuova legge complessiva e organica sulla professione di Guida Turistica, in modo che sia riconosciuta la qualificazione specifica.
Richieste, quelle di Federagit che esprimono netta contrarietà alla guida nazionale e “al liberismo selvaggio e senza regole della nostra professione”.