Tanti tasselli per scongiurare l’imminenza dello sgombero del Distretto 42. Sono quelli che il Municipio dei Beni Comuni cerca di muovere e sistemare in questi giorni per ribadire che no, non esiste un’urgenza per procedere per lo sgombero e il sequestro dell’ex caserma Curtatone e Montanara.
Questa è anche l’affermazione centrale della memoria che gli avvocati Ezio Menzione e Tiziano Checcoli hanno depositato questa mattina in Procura, invitando il Pubblico Ministero a prendere in considerazione quanto accaduto nelle ultime settimane al Distretto 42. Ancora pochi giorni e si scioglierà anche il nodo sull’intenzione del Ministero della Difesa di utilizzare o meno il complesso. A quel punto si saprà se il Progetto Caserme andrà avanti o se l’ex caserma passarà direttamente in mano al Comune in base al Federalismo Demaniale.
Intanto dal Demanio è arrivata la risposta, negativa, alla richiesta di assegnazione presentata dal Municipio attraverso l’Associazione Pisa Meticcia. Il bene, scrive l’Agenzia del Demanio, è attualmente in uso al Ministero della Difesa e quindi non disponibile. Per di più è oggetto di richiesta di assegnazione a titolo gratuito da parte del Comune di Pisa, dunque se attribuito all’amministrazione comunale, a lei potrà nel caso essere inoltrata la richiesta.
“Perché – chiede il Municipio dei beni Comuni – si intende sequestrare un bene che oggettivamente resterà vuoto per decenni viste le difficoltà del mercato immobiliare? Perché si vuole procedere allo sgombero quando il proprietario dell’ex Caserma Curtatone e Montanara sta per diventare il Comune di Pisa? Perché si pensa a un blitz delle forze dell’ordine quando il Municipio dei Beni Comuni ha addirittura consegnato un paio di chiavi dell’immobile all’Agenzia del Demanio?”.
Martedì gli attivisti hanno simbolicamente riconsegnato le chiavi agli uffici del Demanio a Livorno, dopo che lunedì c’è stato un incontro col Sindaco Marco Filippeschi a cui è stato chiesto di esprimersi pubblicamente e rapidamente sulla non urgenza dello sgombero dell’esperienza del Distretto 42.
E mentre ancora non sappiamo quale sia stata la reazione del Primo Cittadino, i parlamentari Giulio Marcon, Nicola Fratoianni, Donatella Duranti e Michele Piras hanno presentato un’interpellanza in Commissione Difesa in cui, sottolineando l’operazione di recupero e di riapertura del parco alla cittadinanza, si chiede si chiede al Ministro della Difesa quali siano le procedure e i contatti in atto per il trasferimento dell’ex caserma al comune di Pisa. E, soprattutto, “se ritenga ancora opportuno, viste le compatibilità delineate dalla spending review, proseguire a Pisa quanto previsto nel protocollo riguardante il “progetto caserme” che prevede la realizzazione di una nuova caserma da 70 milioni di euro nell’area di Ospedaletto”.
“La politica sta facendo il suo corso – spiegano dal Municipio dei Beni Comuni – Auspichiamo che quanto è stato attivato dall’incessante lavoro degli attivisti del Municipio e da coloro che, nei luoghi qualificati della politica locale e nazionale, hanno condotto azioni concrete per scongiurare un esito così nefasto, possa avere il tempo di mostrare in pieno i propri frutti”.
Ad essere respinta non è soltanto l’urgenza dello sgombero, ma anche l’ipotesi di un eventuale blitz. “Non siamo un problema di ordine pubblico – affermano dal Municipio dei Beni Comuni – ma qualcuno vuole a ogni costo ‘invadere’ il centro cittadino, magari nelle prime ore della mattina, con blindati e poliziotti per sgomberarci”.
Qualche nodo si scioglierà nei prossimi giorni. Se il Ministero della Difesa renderà disponibile la caserma ponendo una pietra sul Progetto Caserme, il bene tornerà nelle disponibilità del Demanio e si avvieranno le procedure di trasferimento al Comune. A quel punto i progetti sul complesso sarebbero da riscrivere. E uno sgombero immediato avrebbe solo il risultato di chiudere le porte su un parco di 8 mila metri quadrati.
