Soffrire di cistite periodica è fastidioso, obbliga a cicli di cure antibiotiche, provoca bruciore e un aumento considerevole della frequenza delle minzioni. Ma se la patologia è la cistite interstiziale, una malattia rara oltremodo invalidante e dolorosa, il discorso cambia notevolmente perché l’impatto sulla qualità della vita è pesantissimo.
Ne sa qualcosa uno dei tanti pazienti curati a Pisa, una donna 48enne sarda, che finalmente, dopo 10 anni di calvario in giro per vari ospedali d’Italia, senza ottenere una diagnosi precisa e un protocollo di cura efficace, ha trovato finalmente, con la neuro modulazione sacrale, una soluzione al proprio problema, se non definitiva – perché di cistite interstiziale non si guarisce – almeno tale da consentirle una qualità della vita dignitosa.
“Mi ero ridotta a dormire 20 minuti per notte – racconta – perché ero arrivata a una frequenza di circa 32-34 minzioni giornaliere. Non potevo allontanarmi per un raggio chilometrico superiore all’intervallo fra una minzione o l’altra – circa 20 minuti – se non portando dietro il pannolone, ma con grosse difficoltà perché non avevo problemi di piccole perdite o di incontinenza. Il mio è sempre stato bisogno impellente di urinare. Per non parlare del dolore e del senso di gonfiore alla vescica. Non potevo pianificare più alcun progetto nella mia vita, neanche una banale incombenza come fare la spesa. Alla fine ero andata in depressione perché sono 10 anni che combatto con questa malattia. Poi, finalmente, mi hanno parlato della Dr.ssa Donatella Pistolesi (nella foto a destra) e dei possibili nuovi provvedimenti terapeutici ed ho cominciato a intravedere la luce in fondo al tunnel”.
La Dr.ssa Pistolesi è un’urologa dell’Unità operativa di Urologia 1 universitaria diretta dal Prof. Cesare Selli, che fa anche parte del Gruppo di lavoro pisano sul pavimento pelvico, che riunisce numerosi specialisti in varie discipline, tutti impegnati nella diagnosi e terapia di disfunzioni come l’incontinenza e la ritenzione urinaria, la stipsi, il prolasso degli organi pelvici, i disturbi della funzione sessuale ed il dolore pelvico cronico (es. cistite interstiziale) .
La neuro modulazione sacrale è stata recentemente introdotta come nuovo provvedimento terapeutico per il trattamento del dolore pelvico cronico.
La tecnica, utilizzata in circa 150.000 pazienti in tutto il mondo – efficace per risolvere i problemi di incontinenza, ritenzione urinaria, dolore pelvico e problemi intestinali – prevede l’impianto chirurgico sottocutaneo di un dispositivo poco più grande di una moneta da 2 euro nel gluteo, che stimola le radici sacrali. Consiste nell’invio di piccoli impulsi elettrici ad un nervo sacrale che controlla la funzione di svuotamento e riempimento della vescica. In alcuni pazienti questa stimolazione è in grado di ridurre notevolmente e spesso eliminare totalmente i disturbi. Ovviamente la tecnica è indicata solo in alcuni casi di incontinenza, ritenzione, problemi intestinali e dolore pelvico e solo alcuni pazienti possono trarre maggior beneficio di altri.
Fra questi la paziente sarda di cui sopra, che ha cominciato la fase di “test”, della durata di circa un mese, la cosiddetta stimolazione di prova, per valutare il reale effetto del dispositivo sui sintomi. A tale scopo, in anestesia locale ed utilizzando un apposito ago per forame sacrale, si posiziona con tecnica percutanea un elettrodo quadripolare vicino al nervo sacrale e si invia un debole impulso elettrico attraverso uno stimolatore esterno tascabile (il cosiddetto Verify), programmato dal medico su alcune opzioni che il paziente può scegliere a seconda delle proprie esigenze funzionali, stando attento a compilare un diario minzionale. Se i risultati sono buoni – si parla di un dimezzamento delle minzioni giornaliere, si procede all’impianto sottocutaneo dello stimolatore definitivo.