Arriva domani, martedì 8 aprile alle 21, a La Città del Teatro di Cascina lo spettacolo laboratorio di Stefano Cenci.
Accanto a cast fisso in scena la Compagnia Tardito/Rendina e Dimensioni Parallele Teatro, guest star locali quali I Sacchi di Sabbia, Zaches Teatro, Riccardo Goretti, Teatro Inbiliko, ed oltre 50 performers coinvolti tramite il laboratorio gratuito collaterale allo spettacolo. Emanuela Dall’Aglio, conosciuta al grande pubblico anche per gli eccentrici costumi della Compagnia della Fortezza, ne firma la scenografia e gli abiti.
Del Bene, del Male è uno spettacolo sulla fine del pensiero occidentale. Sulla fine del mondo per come lo conosciamo. Sulla chiusura di un ciclo, di un epoca. Non è una favola. È sotto gli occhi di tutti, da decenni.
La scena rappresenta una sala da cerimonie di uno sfarzoso palazzo. Pareti con tessuti damascati rossi, pavimenti di marmo, tende dorate e rifiniture bianche. Nell’aria una musica consolante e piacevole. La padrona di casa, algida, impassibile ma cordiale accoglie il pubblico. Camerieri in frac curano i dettagli, versano champagne, riempiono di fiori l’arredo, volteggiano sorridenti con la leggerezza di Fred Astaire. Stanno preparando la sala per accogliere gli ospiti invitati a celebrare il rito, la festa, il capodanno, l’addio.
Lungo le pareti rosse della stanza si muove furtivo un personaggio abat-jour, in cerca perenne della sua collocazione. Altrove striscia lungo il muro un personaggio quadro. In giro per la platea cerca il suo posto una vecchia carampana con un’enorme parrucca ed il
biglietto in mano. Vestita, ingioiellata si è mischiata al pubblico. Ogni tanto sussurra “Io sono pericolosa… sono misteriosa…”.
Del Bene, del Male è uno spettacolo/evento strutturato per gironi.
Ogni girone è caratterizzato dall’ingresso di nuovi personaggi. I primi ad entrare saranno gli ospiti (Girone: Vivere come se non ci fosse un domani), vestiti di chiaro, elegantissimi, impeccabili. Colti, belli, parlano del bello, citano i classici, amano la vita e colgono l’attimo. Più tardi entreranno altri personaggi, ancora più nobili, aristocratici, più sgangherati, distorti, rigidi e clowneschi anche dei primi. Hanno vestiti verdi, azzurri, blu, oro, divise militari, tanti gioielli (Girone: E la nave va). Persino il popolo è invitato alla festa(Girone della merda) vestito di nero e di marrone, con tanti inserti di pelliccia ed oro, con le facce dei buoni, ma senza esserlo. Poi entrano i comici con scatole di cartone al posto della testa ad intrattenere gli invitati con il “piacevole rito del teatro” (Girone:
Cuori di Cartone).
Nell’ultimo girone (Girone: le 120 giornate di Disneyland) si consumerà una festa sfrenata e orgiastica, dove il piacere, il divertirsi, il consumarsi, saranno il motore di una danza indiavolata, la fine dell’anno che si schianta con la mezzanotte, il conto alla rovescia; e sulla scena una massa di figure e figurine da red carpet, e noi poveri cristi, e le icone della nostra cultura classica e pop, da Einstein a Schettino, dalla Medea al Grande Fratello, dal politico alla soubrette alla donna delle pulizie, da Marilyn a Darth Fener, passando per Spiderman e Mao Tse Tung.
Tutti in prima classe per l’ultima tratta delle nostre esistenze, per celebrare la fine di una storia (la nostra) danzando sulle macerie di quel che siamo stati, con l’autodistruzione come mito, ed esorcizzando con il riso la paura del salto verso l’inevitabile ignoto.
di STEFANO CENCI
con la COMPAGNIA TARDITO/RENDINA E DIMENSIONI PARALLELE TEATRO
scene e costumi EMANUELA DALL’AGLIO
e con la partecipazione straordinaria di ZACHES TEATRO, I SACCHI DI SABBIA,
RICCARDO GORETTI, TEATRO INBILIKO e oltre 50 performers.
Spettacolo/laboratorio sulla fine della cultura occidentale, spettatori in scena con altri
sorprendenti ospiti.