Vigilates all’ingresso, non ben identificabili, con una macchina fotografica e una piccola telecamera, all’ingresso dei Cantieri Navali filmano chi entra ed esce. E se gli si domanda a che titolo lo fanno rispondono: “Se è giornalista non ha nulla di cui preoccuparsi. Chieda alla Digos”. Questa la novità di queste ore alla Darsena, comunicata dai lavoratori dei cantieri e dalla Cgil, che ha sancito lo stato di allerta massima sull’area, perché il gesto delle riprese all’indomani dell’annuncio di denunce, non ancora notificate ai lavoratori, suona solo come un’intimidazione, e delle meno eleganti.

Il liquidatore Federico Galantini negli scorsi giorni ha parlato di un preliminare di accordo con la Union Strong Marine, dicendo che l’accordo prevederebbe il rientro in funzione dei cantieri entro luglio. Ma nessuno ha visto le carte, e di certo, l’arrivo della vigilanza e il tentativo di portar via un prezioso macchinario del cantiere, non fanno ben sperare per un accordo finalizzato al rilancio della fabbrica.

“Rivolgiamo un appello a Galantini perché riacquisti in breve la correttezza, la trasparenza e la lucidità che ci sembra totalmente aver perso negli ultimi 20 giorni”, – dice il segretario generale della Cgil Gianfranco Francese. “Dopo tre anni di assemblea permanente, in cui i lavoratori hanno fatto sacrifici anche per presidiare questo luogo, il liquidatore ora toglie il servizio di vigilanza, e con questo i pochi soldi percepiti dai lavoratori, e per annunciare questo accordo manda un sms ad uno dei delegati sindacali. Non è questo il metodo delle corrette relazioni sindacali”.

“C’era anche una possibile intesa con la Monaco Marine – dice ancora – una proposta finalizzata alla reindustrializzazione di Pisa e Varazze per farne un polo di eccellenza dell’Alto Tirreno. Dov’è finita quella proposta? Se è vero che c’è un accordo con la Union Strong Marine, ricordiamo anche nell’agosto del 2013 era già stato firmato un preliminare che doveva essere ottemperato entro l’ottobre 2013, data che è stata lasciata passare senza che si concludesse niente?”

E ancora sulle corrette relazioni sindacali aggiungono le Rsu Andrea Laganà e Umberto Nannola: “La cooperativa dei lavoratori ha inviato il proprio piano industriale, tramite posta certificata, al liquidatore, che però dice di non averla ricevuta. Affermazione facilmente smentibile, e alla quale rispondiamo chiedendo ora una seria valutazione del nostro piano”.
All’unisono infine esprimono diffidenza verso l’accordo con la cordata franco-cinese: “Abbiamo la certezza che questa operazione mira solo a far cassa”.

Ai Cantieri ieri si sono presentati anche il segretario provinciale del Pd di Pisa Francesco Nocchi e la responsabile organizzazione Pd Consuelo Arrighi, che hanno espresso solidarietà e il sostegno del partito ai lavoratori dei Cantieri di Pisa.

“Siamo venuti, come tante altre volte abbiamo fatto durante questa lunga vertenza aziendale, per dare sostegno ai lavoratori che da tre anni sono in assemblea permanente e che di nuovo, in questi giorni, cercano con la propria lotta di dare un futuro ai cantieri” ha detto Nocchi. “La costituzione della cooperativa fatta alcuni mesi fa è un segnale concreto che questi lavoratori credono e scommettono in prima persona nell´azienda. Crediamo che, anche a fronte delle novità di cui abbiamo letto dalla stampa, sia necessario un corretto ripristino del rapporto tra il liquidatore, le istituzioni locali e regionali e le organizzazioni sindacali, con l´obiettivo, per noi irrinunciabile, di mantenere la presenza sul nostro territorio di un presidio industriale così importante e di mantenere l´occupazione. Per questo è assolutamente necessario che tutte le offerte pervenute vengano attentamente valutate soprattutto sulla base della presentazione di un piano industriale chiaro, puntuale e credibile. Riteniamo necessario che venga al più presto riconvocato il tavolo in Regione Toscana per valutare la situazione dei Cantieri di Pisa”.

E proprio la Regione nel pomeriggio di ieri ha fatto sapere che l’assessore alle attività produttive credito e lavoro incontrerà nei prossimi giorni il commissario liquidatore del gruppo Baglietto, le istituzioni (Comune e Provincia di Pisa) e le organizzazioni sindacali.