È morto nel carcere di Pisa un uomo di 64 anni di origine slava. L’uomo è stato trovato la sera del 13 aprile riverso sul tavolino della sua cella, all’interno del centro clinico del carcere Don Bosco. Nel corso di un giro di controllo un agente ha trovato l’uomo esanime, e nonostante i tentativi di rianimarlo niente è stato possibile per salvargli la vita.
L’uomo, fa sapere il direttore del carcere Fabio Prestipino “era internato, ossia sottoposto a particolari misure di sicurezza”, dato che aggiunge il segretario Generale dell’Osapp Giuseppe Proietti Consalvi era “affetto da grave patologie anche di natura psichica e non era autosufficiente tanto da essere assistito da un altro detenuto, che però al momento della tragedia non era presente”.
A confermare i problemi clinici e psichici del sessantaquattrenne il direttore del Don Bosco che però sottolinea “l’assenza di elementi che potessero far pensare a un immediato aggravarsi della situazione”.
Al momento sembra esclusa l’ipotesi di suicidio: nella stanza nessuna traccia lascia pensare a un gesto estremo; le cause del decesso sono all’apparenza naturali. A dire l’ultima parola sarà l’autopsia che è stata disposta dal PM.
