Gli autori lo chiamano la “summa di quasi vent’anni di lavoro sul romanzo storico”. E difatti era tempo che si faceva aspettare, l’ultimo romanzo del collettivo bolognese Wu Ming, che dal loro sito rimandano a prove inequivocabili della lunga gestazione: ritagli di giornale del 1886 dove si profetizza la preziosa pubblicazione.
Ecco quindi arrivato L’armata dei sonnambuli (Einaudi), ma né di maghi o di ipnosi, ma di rivoluzione, della rivoluzione che per prima e più di tutte ha sancito e disegnato la storia di due secoli. La rivoluzione francese al centro del lavoro di studio dei nostri scaltri accompagnatori di storie. E precisamente il periodo del Terrore, con le ghigliottine a vele spiegate, i complotti, le fughe, le rivendicazioni.
Personaggi costruiti a tavolino, come dicono gli stessi Wu Ming, “come cariche di dinamite nello stereotipo della rivoluzione”. Ci sono Marie, il dottor D’Amblanc, l’attore Léo Modonnet, il reazionario Laplace.
E questo è ciò che si schiude alzando il sipario: “1794. Parigi ha solo notti senza luna. Marat, Robespierre e Saint- Just sono morti, ma c’è chi giura di averli visti all’ospedale di Bicêtre. Un uomo in maschera si aggira sui tetti: è l’Ammazzaincredibili, eroe dei quartieri popolari, difensore della plebe rivoluzionaria, ieri temuta e oggi umiliata, schiacciata da un nuovo potere. Dicono che sia un italiano. Orde di uomini bizzarri riempiono le strade, scritte enigmatiche compaiono sui muri e una forza invisibile condiziona i destini, in città e nei remoti boschi dell’Alvernia. Qualcuno la chiama «fluido», qualcun altro Volontà. Guarda, figliolo: un giorno tutta questa controrivoluzione sarà tua. Ma è meglio cominciare dall’inizio. Anzi: dal giorno in cui Luigi Capeto incontrò Madama Ghigliottina.”
Stasera alle 21 al Circolo Arci di Porta A Mare potrete saperne molto di più, perché ci saranno i Wu Ming direttamente a raccontarlo. Alla serata partecipano anche la libreria Tra le Righe e ROARR Radio Rebeldìa per lo streaming.