Un’indagine sul pensiero che confina la donna a funzione di oggetto, di ornamento, di carne che stimola pulsioni sessuali. La rappresentazione della violenza, quella fisica e del pensiero sul corpo delle donne, sulla dignità di ogni essere umano.
È GIRL 1.0, uno spettacolo di e con Laura Rossi che domani sera, venerdì 18 aprile, andrà in scena in prima nazionale a La Città del Teatro di Cascina (ore 21).
GIRL 1.0 è Alessia.
Alessia è un corpo che vive in uno spazio senza tempo. Alessia ha ventisei anni, adora il rosa ed ha un sogno.
Per Alessia l’unico modo di essere è apparire. Quanto si è disposti a perdere per raggiungere un’illusione?
Alessia è in una stanza. Non interessa sapere dove, né quando. Costruisce il suo spazio, lo arreda con oggetti di colore fucsia, lo suddivide in quattro luoghi e vi agisce. Compie gesti quotidiani, come guardare la televisione, mangiare, cucinare, truccarsi, ricevere amiche, parlare al telefono e ballare.
Alessia ha un sogno e per coronarlo è disposta a tutto.
Alessia si muove da un luogo all’altro in un’ascesa di crudeltà ed efferatezza.
E da stanza di Barbie si trasforma in stanza della tortura.
Come si può astrarre una realtà materiale e volgare?
Come la si può rendere surreale e raffinata, senza però andare a rifinire negli sperduti meandri dell’intellettualismo?
Come la si può rappresentare senza farne triviali parodie?
A partire da questi interrogativi Laura Rossi scrive e mette in scena un lavoro che lo spettatore può percepire come uno specchio nel quale guardare se stesso e la società che lo circonda, tramite la visione e l’agire allucinatorio della protagonista stessa, attraverso le atmosfere oniriche e surreali contrapposte ad un clima estremamente concreto.