È passato un anno dall’incendio che ha colpito lo spazio antagonista Newroz. Un incendio per cui non è stato individuato ancora nessun responsabile, e per questa ragione gli antagonisti hanno deciso di ricordare questa data, anche per rilanciare le attività dello spazio che nel frattempo è stato ripulito e recuperato.
“Il 28 aprile dello scorso anno mani vigliacche appiccavano il fuoco allo Spazio Antagonista Newroz. Non possiamo dimenticare il fiume nero di acqua e fuliggine che travolgeva quanto avevamo costruito, le nostre stanze bruciate, le pareti annerite, il patrimonio del centro di documentazione salvato per miracolo; non possiamo dimenticare che, dopo un anno, nessun colpevole sia stato identificato mentre sono continuate a piovere indagini e denunce sulle lotte sociali in città”, si legge in una nota.
“Non abbiamo mai creduto – aggiungono – e continuiamo a non credere, al piromane casuale. Oggi come allora sappiamo bene quello che volevano colpire: uno spazio fisico, certamente, autogestito e autorganizzato, tassello di quell’altra città possibile che si costruisce sulla partecipazione, sulla condivisione, sulla messa in comune”.
“In migliaia, in corteo, un anno fa, abbiamo affermato “ci sono cose che non bruciano””, scrivono ancora. “E così è stato: il Newroz non ha mai fermato, neanche un giorno, le sue attività; immediatamente partiti, i lavori, grazie anche alla solidarietà diffusa, lo hanno ricostruito nella sua interezza, regalando anche un parco di 600 metri quadri dove c’erano orti abbandonati”.
“Non solo: abbiamo sempre pensato e praticato la non unicità e la riproducibilità dell’esperienza autorganizzata del Newroz, rilanciando l’intervento nelle periferie dimenticate, a fianco dei lavoratori precari e precarizzati, delle famiglie sotto sfratto, di tutti coloro che esprimono la necessità di rispondere all’impoverimento indotto dalla crisi riprendendosi spazi di vita e socialità, strappando reddito. Adesso il Newroz è dappertutto, oltre che in via Garibaldi 72”. Gli antagonisti concludono lanciando “all’insegna di “reddito e dignità” il 1 maggio al Newroz, inaugurando per l’occasione il nuovo, accogliente, spazio parco con il pranzo popolare”.
Già, “solidarietà diffusa”, e anche qualche spazio sociale che vi ha – giustamente e ovviamente – fatto fare serata benefit (e non era neanche la prima!), e che avete cominciato a insultare, diffamare e minacciare subito dopo… perché i compagni son compagni quando fa comodo e infami il giorno dopo, secondo la peggiore delle tradizioni del Novecento.
vero rita…gli hanno dato dei fascisti e dei picciotti. lo hai letto su topolino?
Certo, riscriviamo la storia, anche questo in pieno stile orwelliano! Incendio ad aprile (ah, e non è stato un attentato fascista), benefit subito dopo, poi cominciano le infamate e le offese per tutto l’autunno col culmine delle minacce mafiosette di capodanno… chissà come mai poi qualcuno ha cominciato a prenderli per i fondelli? comunque è entusiasmante e indice di grande maturità la risposta “ma ha cominciato lui”…
fammi capire una cosa…ma queste infamate sarebbero contenute nel documento politico prodotto dopo il corteo al municipio? perché davvero non capisco