Il negozio chiude per sfratto e le dipendenti del GoKids di Pisa rimangono senza lavoro. Lo denunciano i Cobas lavoro privato, parlando del negozio di abbigliamento per bambini\e 0-\14 anni che ha sede nel centro commerciale di Pisanova.
“La mattina del 28 Aprile è stato eseguito lo sfratto da parte dell’Ufficiale giudiziario, a seguito del mancato pagamento dell’affitto presso il centro commerciale Pisanova”, affermano. “Eppure sarebbe stata possibile una diversa soluzione, nell’autunno scorso era arrivata la prima richiesta di sfratto a seguito della quale il sindacato aveva (invano) chiesto alla proprietà di pagare i debiti (condomionio e affitti per svariati mesi) senza ricevere risposta alcuna se non parole di circostanza”;
Il punto vendita presso il centro commerciale è stato ceduto da Gokids dall’aprile al dicembre 2013 alla società Sds, affermano ancora i sindacalisti, per poi essere ripreso dalla Gokids a Gennaio 2014. “Tanto Sds quando GoKids hanno accumulato debiti con la proprietà e il centro commerciale, a niente è valso l’impegno profuso dalle lavoratrici che hanno mantenuto aperto il negozio anche quando non veniva offerta loro alcuna certezza sulla fornitura delle merci e sullo stesso futuro occupazionale”.
“Allo sfratto di oggi – dicono ancora – la Gokids ha perfino negato la partecipazione del suo rappresentante legale lasciando le “commesse” in balia dell’ufficiale giudiziario assistito dalle forze dell’ordine. Il trattamento riservato alle lavoratrici è vergognoso e senza alcun rispetto per chi nel corso del tempo ha percepito stipendi con mesi di ritardi e oggi si trova senza lavoro e senza risposta sul futuro”.
“Chiediamo al Centro commerciale e alle associazioni di categoria di impegnarsi direttamente a salvaguardia dei posti di lavoro visto che la catena Gokids è stata incapace di assicurare un futuro a un punto vendita che nel corso degli anni ha realizzato un ingente fatturato”, e concludono: “GoKids deve nel frattempo farsi carico di queste lavoratrici accordando loro tutti gli ammortizzatori sociali necessari”.