Il casottino di Gagno resta uno dei temi della discussione politica cittadina. La scorsa settimana l’assegnazione alle associazioni Fare spazio ai giovani e Arcadia (uniche che hanno partecipato al bando) a cui il Comitato Riprendiamoci Gagno, che da circa due mesi ha riaperto la struttura organizzando attività dedicate al quartiere, ha chiesto di ritirarsi: una richiesta su cui si dovrà esprimere il consiglio dei soci passate le feste.
Sulla vicenda interviene il gruppo consigliare Una città in comune-Prc che ricorda come, all’uscita del bando, il comitato di quartiere abbia pubblicamente dichiarato che “così come formulato impediva di fatto la loro partecipazione, sia per l’impegno economico richiesto sia per la clausola che non si riconduce a nessuna fonte normativa, che precludeva al comitato spontaneo di partecipare in quanto occupanti”.
“Nonostante le contestazioni e le perplessità espresse anche da più parti politiche – scrive nella nota Paola Bigongiali – il Comune ha continuato a non fornire risposte alle istanze del quartiere, l’iter amministrativo è andato avanti e il 23 il casottino è stato comunque assegnato provvisoriamente a un raggruppamento temporaneo di associazioni in cui evidentemente ci sono sensibilità più affini all’amministrazione rispetto a quelle del comitato”.
Sulla vicenda l’assessore alla cultura e alla partecipazione Dario Danti ha auspicato una mediazione e una collaborazione fra le associazioni e il Comitato. Una mediazione che per Una città in comune-Prc è “fallita prima ancora di cominciare visto che al primo incontro proposto dalla amministrazione le associazioni che presumibilmente sarebbero state le assegnatarie (visto che all’epoca ancora non era stata ufficializzata l’assegnazione) non si sono presentate”.
“Se l’amministrazione avesse voluto valorizzare il protagonismo dei cittadini di Gagno e del loro comitato – scrivono – questo percorso di partecipazione andava proposto, condiviso e avviato prima della pubblicazione del bando. Ancora una volta appare che la vera volontà dell’amministrazione sia quella di spegnere qualsiasi “voce” diversa dal propria”.
“Ipocrita”, per il gruppo consigliare, che si parli di partecipazione dal basso e si auspichi l’individuazione di spazi per i cittadini nei quartieri, “quando in realtà lasciano che l’ amministrazione affossi un’ esperienza consolidata, riconosciuta e condivisa da tanta parte del
quartiere di Gagno”.
Ad essere accostata alla vicenda di Gagno, quella dello spazio ai I Passi, messo a bando poco prima di Pasqua e per la cui manifestazione di interesse c’è tempo fino al 2 maggio.
Vicende, scrive Paola Bigongiali “assolutamente paradossali”, soprattutto aggiunge, “se inquadrate nei lavori della seconda Commissione sociale che è stata invitata a elaborare un atto di indirizzo per l’assegnazione e gestione a fini sociali del patrimonio immobiliare del Comune di Pisa, a meno che il lavoro di quest’ultima sia assolutamente irrilevante per le politiche del Sindaco e della sua Giunta”.