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Essere in rete per non finire nella rete. Un incotro/guida per combattere il cyberbullismo

bambiniweb

Diffondere la consapevolezza della rete, per fornire strumenti per un corretto utilizzo e prevenire fenomeni di cyberbullismo. Questo l’obbiettivo dell’iniziativa “Essere in rete e non finire nella rete” che si terrà lunedì 5 maggio a partire dalle ore 16.30 presso la stazione Leopolda di Pisa.

Un incontro fatto di laboratori pratici e discussioni, promosso dal Comune di Pisa, da Ludoteca.it e dall’associazione Wister, Women for Intelligent and Smart TERritories, (che fa parte degli Stati Generali dell’Innovazione), rivolto a genitori, insegnanti, educatori. A tutti quegli adulti che hanno un ruolo importante nella formazione e nella crescita dei bambini.

Perché oggi, si sa, i più piccoli hanno grande dimestichezza e facilità di utilizzo con le nuove tecnologie e fornire a loro e a coloro che ne devono sorvegliare l’utilizzo le indicazioni utili per comprendere vantaggi, risorse e pericoli della rete diventa fondamentale.
Basta guardare i dati raccolti da Ludoteca.it che dal 2011 incontra i ragazzi delle scuole elementari e medie per affrontare il tema del bullismo in rete: il 70% dei 1486 bambini tra i 6 e i 10 anni usa internet come mezzo di svago, il 25% di loro ha pubblicato o pubblica foto, così come il 25% è iscritto ad un social network.

Certo il bullismo non è figlio di internet come sottolinea l’assessora Marilù Chiofalo – ma deriva da una scarsa capacità di gestire dei confitti con i propri pari in maniera evolutiva. La rete ha grandi opportunità e grandi rischi, aumenta le possibilità di relazioni ma contemporaneamente accresce la possibilità di essere esposti a situazioni e relazioni potenzialmente dannose. Un rischio reale quando non si ha consapevolezza del mezzo”.

A mettere in evidenza la necessità di fornire elementi di comprensione è Flavia Marzano, ideatrice della Rete Wister e presidente degli Stati Generali dell’Informazione. “La rete – spiega – è uno strumento e come tale può fare bene o male. Per questo motivo è necessario che gli adulti non alzino le braccia nè che lo proibiscano a prescindere, ma che accompagnino i più giovani in un processo di apprendimento e di conoscenza del mezzo”.

Uno dei nodi fondamentali del bullismo in rete, e di uno dei suoi aspetti più terrificanti spiega la Marzano “è da un lato la diffusione e la durata dell’attacco. E l’isolamento e la solitudine di chi viene colpito. È importante far capire che qualsiasi decisione deve essere presa solo dopo che da questo isolamento si è usciti”.
Così’ come fondamentale è far capire che ciò che è messo in rete resta in rete, e che l’anonimato su internet è spesso solo un’illusione.

La partecipazione al convegno laboratorio è gratuita, basta solo iscriversi QUI

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Pubblicato il: 3 maggio 2014

Argomenti: Pisa, Sociale

Visto da: 794 persone

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