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Il Masso delle Fanciulle minacciato da un impianto geotermico. Una petizione per salvarlo

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Salvare il Masso delle Fanciulle. È questo l’obbiettivo della petizione e della richiesta indirizzata al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. La raccolta di firme nasce da un  minaccia che incombe sull’area naturalistica che circonda il Masso delle Fanciulle, nella Riserva Naturale di Berignone, compresa tra i comuni di Pomarance, Volterra e Casole d’Elsa: la costruzione di un impianto industriale per la produzione di energia geotermoelettrica a pochi metri dal fiume.
La società GESTO Italia Srl ha presentato infatti domanda di avvio del procedimento di valutazione di impatto ambientale per la realizzazione di pozzi esplorativi per verificare la presenza di un potenziale serbatoio geotermico.

“L’area naturalistica che circonda il Masso delle Fanciulle – scrivono i promotori dela petizione Comitato Difensori della Toscana, Ass. Casole Nostra, Ass. Ecomuseo Borgo LA Selva, Comitato Toscana Terra Pulita –  è uno dei luoghi più suggestivi e incontaminati di tutta la Toscana.
La riserva è attraversata da una gola rocciosa ricoperta da un abbondante vegetazione mediterranea, dove scorre il fiume Cecina, in uno scenario paesaggisticamente unico.
Il luogo, descritto in molte guide turistiche internazionali, è meta delle visite degli abitanti locali e dei turisti da Siena, San Gimignano, Volterra, Casole d’Elsa, Radicondoli, Colle Val d’Elsa e dalla Toscana tutta.
La presenza di turisti durante tutto l’anno rende l’area del Masso delle Fanciulle una importante risorsa economica per un’area vastissima”.

Ma se le prove di produzione avranno successo “verranno realizzate centrali geotermiche e pozzi di produzione che distruggeranno irreversibilmente quest’area incontaminata e molto delicata dal punto di vista ecologico, idrico, ambientale ed economico”.

Per questo la richiesta alla Regione Toscana è chiara: negare l’autorizzazione agli impianti affinché sia protetto e preservato un luogo che rappresenta non solo un’importante risorsa ambientale ma anche una risorsa sostenibile per l’economia locale.

Qui si può firmare la petizione

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Pubblicato il: 3 maggio 2014

Argomenti: Ambiente

Visto da: 1442 persone

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