Approda in consiglio comunale la scelta dell’amministrazione comunale di utilizzare diserbanti in centro per togliere le erbacce. Una scelta che stride fortemente con un progetto di ricerca, di cui il Comune è stato partner, portato avanti dall’Università di Pisa, sull’utilizzo di alternative più ecologiche e meno dannose per la salute umana.
A sollevare la questione in consiglio è Marco Ricci della lista civica Una città in Comune, che ha presentato un’interpellanza, nella quale si spiega che “il prodotto scelto è il Glifene Hp, composto da Glifosato, noto erbicida sistemico non selettivo sviluppato da Monsanto negli anni ’70 del secolo scorso e sotto accusa per i danni prodotti”, si legge, “già bandito da alcuni stati per i danni alla salute dei contadini e messo sotto accusa recentemente anche dal procuratore federale del Brasile”.
“In molte zone della nostra città le acque di dilavamento superficiale si riversano direttamente nell’ambiente – si legge ancora nell’interpellanza – che le strade e i marciapiedi sono frequentati da pedoni e in particolare da bambini piccoli e animali domestici che possono venire a contatto con la suddetta sostanza, e che le procedure di applicazione richiedono particolari cautele come la chiusura delle finestre”.
A fronte della possibilità “di utilizzare metodi alternativi non impattanti, e competitivi anche da un punto di vista economico, sul cui utilizzo per altro nella nostra città sono presenti importanti competenze”, aggiunge la lista civica, “e vista l’immagine che la nostra città vuole portare avanti di centro della cosiddetta Green Economy“, si chiede al sindaco e alla giunta “se siano state adeguatamente valutate le alternative prima di scegliere di utilizzare, se pur in via sperimentale, questo metodo altamente impattante”.
E la richiesta va oltre, chiedendo “se non sia il caso di sospendere immediatamente lo spargimento in ambiente, se pur urbano, di questa sostanza tossica, per rivolgerci invece alle alternative sostenibili”.