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“Impossibile navigare in Arno”. Dai porticcioli parte un esposto

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Un esposto e una raccolta di firme per denunciare le difficoltà in cui si trovano i rimessaggi d’Arno e per chiedere alle autorità di intervenire. Indirizzato alle autorità locali, dal Prefetto al Sindaco di Pisa al Presidente della Provincia, dalla Capitaneria di Porto al Presidente del’Ente Parco, l’esposto è stato presentato da Confcommercio Pisa e in particolare da Porticcioli d’Arno di Confcommercio Pisa e ha raccolto le adesioni di circoli nautici, rimessaggi e ristoranti che si trovano nell’area della foce dell’Arno.

Dall’insabbiamento della foce fino ad arrivare alle attività abusive sulla riva sinistra della golena, le difficoltà denunciate nell’esposto rischiano, dice Emiliano Marchi, presidente dei Porticcioli d’Arno di Confcommercio Pisa “di compromettere la sopravvivenza stessa di queste imprese”.

Nell’esposto si denuncia la situazione di disagio vissuta dalle oltre 50 imprese della golena dell’Arno. Prima criticità fra tutte l’insabbiamento della foce dell’Arno che, si legge, determina “grandi difficoltà per le imbarcazioni ad entrare e uscire. La Provincia dichiara che questo intervento non è di sua competenza, lo stesso hanno risposto gli altri enti. Ci chiediamo allora di chi sia competenza mantenere la Foce”.

Nel documento si sottolinea poi l’importanza di rendere navigabile il tratto di fiume fra il ponte del CEP e la foce in un’ottica di “riqualificazione e di rilancio”. Così come si segnala il prolificare di “attività abusive lungo la sponda sinistra. Pseudo circoli, privati o peggio ancora non aventi alcun titolo o diritto che svolgono servizi di ormeggio, rimessaggio, somministrano cibi e bevande senza la necessarie autorizzazioni, senza rispetto degli standard di sicurezza”.

Il documento chiede infine una sensibile riduzione delle tariffe sui rifiuti applicate ad aziende che producono “quantitativi minimi” e in modo stagionale” e che “pagano tariffe elevate per lo smaltimento dei rifiuti speciali”.

“L’estate è alle porte – conclude Emiliano Marchi –  per questo chiediamo che alcuni interventi urgenti siano realizzati quanto prima,visto che nessuno di noi può permettersi di buttare al vento un’altra estate”.

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Pubblicato il: 17 maggio 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Lungomare

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