Questa settimana differentemente dalle precedenti anziché argomentare la prossima semifinale dei nerazzurri a Frosinone, con numeri e statistiche, oppure riportare le consuete interviste dei protagonisti o fare ipotesi sul modulo di gioco o supposizione su chi scenderà in campo, preferisco ritornare a circa un anno fa, settimana più settimana meno, quando anche di questi tempi il Pisa si stava giocando attraverso i play-off, l’accesso in cadetteria.
Mi scuserete se dismetto gli abiti da reporter e indosso anche solo per pochi attimi, quelli più comodi del tifoso appassionato della propria squadra del cuore e vi accompagno alla ricerca delle emozioni del recente cammino dei nerazzurri. Un percorso anche lo scorso anno a tratti tormentato, salvo poi ritrovare sul finale di campionato un condottiero, Dino Pagliari, che con audacia e grande spirito ha portato il suo gruppo vicinissimo al traguardo. Sappiamo tutti come finì quella splendida avventura ma sappiamo anche tutti quante emozioni ci regalò quel periodo a partire proprio dalla trasferta di Perugia, quando allora in semifinale di ritorno andammo in umbria con tanti punti interrogativi e tanta ansia di non farcela. Ed invece quel magnifico goal di Favasuli ci portò in finale e ci regalò tante lacrime di gioia.
Molte le analogie tra la stagione attuale e l’anno passato con un finale di campionato turbolento che non ha impedito comunque al Pisa di giocarsi da protagonista questa chance per la B. Ci siamo nuovamente e ogni volta è un’emozione forte e coinvolgente, ancora una volta abbiamo una concreta possibilità e dobbiamo giocarcela fino all’ultimo secondo. La storia del calcio pisano è costellato di tanti successi così come da tante battute d’arresto ma ora siamo qui ad affrontare questa ennesima occasione con il sorriso sulle labbra tipico di chi nella vita ne ha passate tante e non ha più paura di niente. È così che vorremmo che il nostro Pisa affrontasse la sfida del Matusa, con fierezza e tanto coraggio, con la convinzione di aver fatto il possibile per regalare nuovamente altri intensi momenti di soddisfazione a tutta la piazza pisana.
Allora non resta che partire, allacciate quindi bene le cinture, chiudete gli occhi se soffrite di vertigini, il viaggio è pieno di curve e non mancheranno le difficoltà … ma chissà se domenica sera al termine di questa sfida… forse distrutti e stanchi dalle troppe emozioni, non possiamo ritrovarci tutti al punto di partenza dello scorso anno: per la rivincita contro il destino.