Vendere le azioni di SAT, conservando il 5% circa, e mantenere la partecipazione attuale del 5,061% in AdF, società di gestione dell’aeroporto di Firenze, in modo da essere presente in entrambi gli scali con la stessa quota. È questo quanto deciso ieri dalla Giunta regionale toscana con una delibera, la quarta in materia nel giro di qualche settimana, che definisce le proprie strategie in merito alle offerte pubbliche di acquisto relative alle società di gestione degli scali di Pisa e Firenze.
Una delibera con cui la giunta revoca la proposta che sarebbe dovuta passare dal Consiglio regionale – il voto era atteso in consiglio per domani – ma dispone solo un parere, non vincolante, della Commissione competente, così come previsto dalla legge. A conferma della lettura dell’ufficio legislativo della Regione, che nei giorni scorsi ha espresso un parere in cui afferma che a decidere sulle partecipazioni azionarie debba essere solo la giunta.
Via dunque circa il 12% delle azioni di SAT detenute dalla Regione, con l’adesione volontaria all’Opa lanciata da Corporaciòn America. No invece all’Opa lanciata dal gruppo argentino su AdF che governa lo scalo di Firenze.
Il nuovo atto, secondo la nota diffusa dovrebbe riconfermare “l’obiettivo dell’integrazione del sistema aeroportuale toscano e della valorizzazione delle specifiche potenzialità dei due impianti nel quadro della programmazione regionale”, stabilendo la non adesione della Regione all’Opa obbligatoria lanciata da Corporaciòn America.
Se fino ad oggi di fatto sono state ignorate le proteste che giungono da Pisa, difficilmente la giornata di incontri di oggi – il sindaco Marco Filippeschi e il presidente della Provincia Andrea Pieroni saranno ascoltati dalle prima e quarta commissioni consiliari – modificherà la decisione della Giunta e allo scenario della pista da 2400 metri per l’Aeroporto Amerigo Vespucci.