MENU

Bebé in camera. All’ospedale Santa Chiara ora si può

mamma_2

Dall’11 giugno scorso, al terzo piano dell’Edificio 2 dell’ospedale Santa Chiara (che ospita le Unità operative di Ostetricia e ginecologia 1 e 2 e di Neonatologia), è finalmente attivo il  rooming-in, ossia il servizio che permette alle neo-mamme di  tenere il loro bebé in camera, favorendo l’allattamento al seno e l’attaccamento precoce.

mamma_3Fino ad ora, infatti, anche i piccoli nati con parto naturale e perfettamente sani, erano ospitati nella nursery della Neonatologia al I piano, per l’impossibilità strutturale di adeguati spazi nelle camere di degenza, che potessero ospitare madri e neonati.

Il servizio adesso è stato finalmente attivato, dopo i necessari lavori di adeguamento, grazie anche alla volontà e all’impegno di tutto il personale  coinvolto.

Come centro di terzo livello le Unità operative di Ostetricia e Ginecologia 1 e 2 e di Neonatologia dell’Aoup si sono sempre contraddistinte per l’alta specialità sia in campo ostetrico sia neonatologico.

A questo si aggiungano l’accoglienza, la sensibilità degli operatori e i servizi di preparazione alla nascita come “Il filo diretto con le ostetriche” che hanno rappresentato da sempre un modello di umanizzazione dell’assistenza ospedaliera. Le neo mamme che per prime hanno usufruito del servizio sono state indubbiamente soddisfatte della bella novità e ci auguriamo che sempre più madri lo siano.

Download PDF

Scritto da:

Pubblicato il: 14 giugno 2014

Argomenti: Pisa, Politica, Sociale

Visto da: 4873 persone

, , , ,

Post relativi

2 risposte a: Bebé in camera. All’ospedale Santa Chiara ora si può

  1. avatar Paola scrive:

    Un passo importante verso la civiltà!!!!, la gravidanza e il parto NON sono malattie , l’ospedale può essere un luogo dove si vive questa esperienza UNICA in serenità e accoglienza…tutti ne guadagneranno.

  2. avatar antonimo scrive:

    … ma stiamo parlando del Santa Chiara a Pisa ??
    Accoglienza e sensibilita’ io non le accosterei al personale del Santa Chiara, mi verrebbero in mente: aderire al protocollo e distacco formale.
    Il rooming-in avrebbero dovuto realizzarlo almeno 20 anni fa

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi paginaQ per email

Ciao!
Iscriviti alla newsletter di Pagina Q
Se lo farai ci aiuterai a far vivere l’informazione nella nostra città e riceverai la versione mail del quotidiano.
Naturalmente non cederemo a nessuno il tuo indirizzo e potrai sempre annullare la tua iscrizione con un semplice click sul link che troverai in ogni nostra mail.