Trenta mila euro a giorno, circa 200 kg di droga in un anno. Questo il giorno di affari di una vasta e capillare rete di spacciatori di cocaina, eroina e hashish, in azione a Pisa che è stata neutralizzata grazie alle attività di indagine dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pisa. Indagini che si sono sviluppate nel 2013 e che si sono intrecciate con le attività di controllo del territorio in funzione anti droga appunto.
43 le persone indagate, 48 i provvedimenti giudiziari emessi. Per 26 persone è scattata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, 13 delle quali già eseguite, 7 i divieti di dimora nel comune di Pisa e 8 gli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
Di nazionalità tunisina la maggior parte degli indagati, ma fra i coinvolti anche persone di nazionalità albanese e italiana, tutti dediti allo spaccio di cocaina, eroina e hashish. A vigere fra i gruppi criminali, legati al loro interno prevalentemente da vincoli familiari, una rigida suddivisione territoriale della città che, come ha spiegato il Comandante provinciale dei Carabinieri di Pisa, colonnello Andrea Brancadoro, “nel tempo ha portato anche a piccoli regolamenti di conti”.
I soggetti coinvolti nell’inchiesta operavano prevalentemente nell’area sud della città, a ridosso e alle spalle della Stazione Ferroviaria di Pisa Centrale, nei quartieri di San Giusto e Porta a Mare, anche se, in alcuni casi, alcuni elementi non disdegnavano di spostarsi sporadicamente anche in altre zone, come piazza delle Vettovaglie e piazza dei Cavalieri.
Ottimi i guadagni forniti dallo smercio al dettaglio di innumerevoli dosi tra eroina, cocaina e hashish: è stato stimato che ognuno dei componenti del gruppo riusciva a spacciare anche fino a 30 dosi al giorno per un giro d’affari complessivo che poteva aggirarsi a volte anche fino a 30 mila euro. Secondo gli inquirenti nel giro di un anno l’organizzazione sarebbe riuscita a immettere sul mercato circa 200 Kg di droga.
Ad essere sequestrati circa 130 grammi tra eroina e cocaina e 2 kg di hashish, e una pistola clandestina. Le indagini dei Carabinieri hanno consentito di accertare che se gli indagati di origine tunisina si dedicavano prevalentemente allo spaccio di droga, un gruppo di nazionalità albanese affiancava al traffico di stupefacenti anche le rapine. Nel giugno del 2103 i Carabinieri sono intervenuti in flagranza di reato, poco prima che quattro di loro portassero a compimento una rapina a mano armata in un bar di Cascina.
L’operazione, ha spiegato il sostituto procuratore Antonio Giaconi, “si è sviluppata nel 2013 con pedinamenti, servizi di osservazione intercettazioni telefoniche e ambientali, per fatti commessi fra il 2012 e l’ottobre 2013”.
Delle 13 persone colpite dall’ordinanza di custodia cautelare non ancora eseguita, alcune sono, con ogni probabilità, rientrate nei paesi di origine. I provvedimenti emessi, ha concluso il dottor Giaconi “hanno portato a una diaspora dei soggetti indagati”, allontanando così da Pisa soggetti dediti allo spaccio.
ora non vorrei essere la voce fuori dal coro, ma “la diaspora” di questi soggetti fuori dalla città mi sembra tutto meno che un successo….andranno a spacciare altrove e a pisa ne verranno altri….qui si arresta solo i poveracci…