L’andamento dell’economia pisana per settori, secondo l’analisi della Camera di Commercio di Pisa presentata ieri.
Agroalimentare
Nella nostra provincia l’agroalimentare ha tutto sommato tenuto. Tuttavia, anche a causa del carico burocratico, i redditi degli agricoltori continuano a non essere adeguati all’impegno profuso. Passando ai comparti, per i cereali e gli altri seminativi l’annata è stata mediamente negativa. Per il vitivinicolo l’annata, seppur buona, non è stata eccezionale. Le aziende con proiezione estera hanno registrato buoni risultati (+14,5% le esportazioni). Per l’olio, invece, la produzione è risultata in flessione. Il settore ortofrutticolo locale è risultato in forte e decisa crescita grazie al fenomeno degli acquisti a chilometro zero e dei Gruppi di Acquisto Solidale, mentre restano le difficoltà con la Grande Distribuzione. Il settore zootecnico ha registrato una sostanziale tenuta, sia in termini di capi che di aziende.
Pelli e cuoio
A causa delle pesanti flessioni di inizio 2013, la produzione annuale di pelli lavorate scende del 2%. Il risultato, così come lo scorso anno, è ancora una volta condizionato dalla crisi del mercato interno. Le esportazioni di cuoio lavorato (+2,3%) e di grezzo (+19,0%) forniscono circa un terzo della crescita delle esportazioni provinciali.
Calzature
All’interno della filiera delle pelli, anche le calzature segnano il passo, lasciando sul terreno un -3,1% in termini di produzione. A dare una spinta ad un comparto, che si dibatte ancora tra notevoli difficoltà, vengono le esportazioni (+1,9%) che, con 320 milioni di euro, toccano il valore più alto da oltre 10 anni.
Legno-mobili
Anche la produzione del comparto legno-mobili (-9,9%) cade sotto i colpi sferrati da un mercato interno in crisi profonda. Alla contrazione produttiva, quale ancora di salvataggio, si contrappone l’andamento delle esportazioni (+6,0%).
Minerali non metalliferi
A dispetto della recessione che a livello nazionale sta interessando la filiera edile, la lavorazione dei minerali non metalliferi -che a Pisa vuol dire soprattutto vetro- non solo fa segnare per il terzo anno consecutivo una crescita della produzione (+4,7%) ma anche delle esportazioni (+5,6%).
Chimica-farmaceutica-gomma-plastica
Nel 2013, la produzione del comparto chimica-farmaceutica-gomma-plastica, segna un’ulteriore arretramento (1,9%). A fronte di questi andamenti il fatturato (+4,5%) continua a crescere soprattutto nella componente estera (+11,2%). A suffragare questo dato, viene il dato sulle esportazioni che, tra il 2012 ed il 2013, crescono del 7,3% sfiorando i 200 milioni di euro.
Metalli
Anche la lavorazione dei metalli subisce un ulteriore ridimensionamento a causa della recessione che ha interessato il mercato domestico. I dati sulla produzione industriale (2,9%) segnano infatti un’ulteriore contrazione. Le esportazioni, 145 milioni di euro, +7,4% rispetto al 2012, confermano il buon andamento dei mercati esteri.
Meccanica
Dopo la battuta d’arresto del 2012, nell’anno che si è appena concluso torna a crescere la meccanica pisana. Con un +2,7% il settore risulta essere l’unico, assieme ai minerali non metalliferi, ad aver fatto segnare un recupero dell’attività produttiva. Un risultato che, tra l’altro, è frutto non solo della crescita del mercato estero ma anche di quello interno. Tornano a salire, dopo la pesante contrazione del 2012, le esportazioni che con un +10,3% spiegano quasi la metà della crescita di Pisa.
Elettronica e mezzi di trasporto
L’elettronica-mezzi di trasporto continua a navigare in pessime acque con la produzione industriale che segna un ulteriore decremento nel corso del 2013: -9,7%. Sul fronte delle esportazioni, le vendite di cicli e motocicli, che rappresentano il cuore del settore, continuano ad arretrare (-3,4%).
Costruzioni
Nel 2013 i volumi delle compravendite di immobili, eccettuati i negozi ed i centri commerciali, arretrano: tra questi spicca il residenziale con un -17,1%. Pur in rallentamento, la caduta del fatturato delle imprese edili rimane consistente sia nel suo complesso (7,8%) che nella componente artigianale (9,3%).
Turismo
Dietro alla seconda flessione consecutiva segnata dalle presenze (-1,1% nel 2013) si nascondono ancora traiettorie fortemente divergenti fra clientela nazionale (-6,5%) ed estera (+4,4%). I primi cinque paesi in ordine di presenze realizzano quasi tutta la crescita delle presenze; l’Olanda, addirittura, con circa 48milacinquecento presenze in più rispetto al 2012 (+26%) si conferma il secondo mercato della provincia. Considerando le tipologie di struttura ricettiva, il 2013 è stato un anno ancora molto negativo per l’alberghiero, -3,5% mentre l’extra-alberghiero, grazie al sostegno proveniente dall’estero (+7,6%), ha sostanzialmente tenuto (+0,9%).
Trasporto aereo
Nel 2013 l’aeroporto di Pisa è riuscito a mantenere un traffico sostanzialmente in linea (-0,3%) rispetto al 2012 risultato che, a fronte delle flessioni registrate in altri aeroporti (-1,9% la media nazionale), ha permesso di conquistare la decima posizione tra gli scali nazionali in termini di traffico passeggeri.
Artigianato
Per l’artigianato pisano, non diversamente da altre realtà territoriali, prosegue la fase di contrazione-destrutturazione del settore. Il fatturato del comparto, seppur segnando un risultato migliore rispetto al 2012, registra un’ulteriore flessione: -8,2% nel manifatturiero e -9,3% nell’edilizia.
Commercio
La compressione e la razionalizzazione delle decisioni di acquisto, volta a far fonte alla riduzione di reddito e a recuperare margini di risparmio, ha determinato una nuova rilevante flessione delle vendite al dettaglio che in provincia di Pisa segnano un -5,3%. Nel 2013 la crisi, pur non risparmiando nessuna categoria dimensionale, conferma piuttosto chiaramente le maggiori difficoltà delle piccole unità, che perdono un ulteriore 6,2%.
High tech
L’alta tecnologia pisana, che secondo l’Osservatorio Regionale sull’alta tecnologia conta 281 unità e 5.500 addetti concentrati nell’ICT, continua ad avere un andamento decisamente positivo. Dopo il +4,9% messo a segno nel 2012, il fatturato dell’anno scorso chiude con un’ulteriore passo in avanti (+3,4%) toccando i 940 milioni di euro.
Cooperazione
Anche la cooperazione non rimane immune dalla crisi registrando una contrazione nel numero di lavoratori che, nel 2013, segna un -3,5% (-323 unità). Considerando il genere, a perdere terreno risulta essere la sola componente femminile (-602 persone) mentre i maschi crescono di 279 unità.