L’ultimo annuncio parlava della chiusura del cantiere entro la fine dell’anno, ma i tempi potrebbero ulteriormente slittare. Il cantiere è quello del Parco delle Torri del Gruppo Bulgarella. A ricostruire ieri in consiglio comunale lo stato dell’arte l’assessore all’urbanistica Ylenia Zambito, grazie a un’interpellanza della consigliera del Movimento 5 Stelle Elisabetta Zuccaro. Un cantiere aperto nel 2008 e di cui più volte è stata prospettato il completamento ma che ancora, come ha sottolineato la Zuccaro, “non vede compimento”.
A segnare un ulteriore ritardo, stando a quanto spiegato dall’assessore Zambito, la cessazione dell’erogazione del credito da parte di una banca, dopo l’avvenuta fusione con altri istituti di credito. Da qui la richiesta del gruppo Bulgarella “di spostare il credito ottenuto per il complesso dei Frati Bigi sulle due torri, in modo di concluderle entro l’anno”. A questa richiesta prosegue “è seguita quella della banca di dare avvio ad alcune indagini a cui la proprietà si è detta disponibile”. Prima che i lavori possano ripartire ci sarà dunque da attendere il via libera al credito.
Quella di porre fine all’opera dice la Zambito “è una priorità per la proprietà. Basti pensare che per circa il 40% degli appartamenti la proprietà aveva già sottoscritto impegni di vendita. Ma, visti i ritardi, ha dovuto restituire gli anticipi incassati ai preliminari”. Un danno spiega Ylenia Zambito, “che avrà risvolti seri nella causa che il gruppo ha in corso con la banca che ha interrotto e poi ritirato il credito”.
Il risultato al momento è un cantiere fermo senza tempi certi di ripresa. E due torri che, come ha riconosciuto la stessa Zambito, “deturpano il paesaggio”, ma che una volta concluse “costituiranno un elemento qualificante e identificativo dell’area di Cisanello”.
Meno ottimista sui risultati la capogruppo del 5 Stelle Valeria Antoni che esprime perplessità anche sui tempi, e che nelle torri Bulgarella vede piuttosto il simbolo “di un’urbanistica fatta a casaccio”. Vincoli contrattuali più stringenti sarebbero necessari per Giovanni Garzella (Fi-PdL).
Mentre chiede una maggiore attenzione e verifiche più stringenti nella concessione dei premessi di costruzione il consigliere Ciccio Auletta di Una città in comune – Prc, che ricostruisce il susseguirsi degli annunci sulla chiusura del cantiere.
Quello del maggio del 2013 quando il Gruppo Bulgarella sul Tirreno annunciava la chiusura dei lavori alla fine del 2013. Il comunicato dell’amministrazione comunale del luglio dello stesso anno (“è anomalo – commenta Auletta – che un’amministrazione emetta un comunicato su step e cronologia di un cantiere privato”), in cui si dava conto della ripresa del cantiere e se ne stimava la chiusura in circa 1 anno e mezzo.
“La richiesta – conclude – è di non proseguire con grandi operazioni immobiliari che non hanno gambe”.
Insomma, “la luce fuori dal tunnel”, come l’ha definita Elisabetta Zuccaro, da uno stato di evidente degrado non sembra vicina. “Mi piacerebbe – ha concluso Zuccaro – che quest’opera fosse conclusa e diventasse il simbolo di una parte della città dove la programmazione urbanistica è stata assente. E mi piacerebbe avere una ditta di demolizioni per eliminare gli eco-mostri di questa città, a cominciare da queste torri”.
ha ragione solo la zuccaro ma siamo sempre a quel “la”(come nota musicale), già sarebbe stato da demolire l’ex enel! infilate più pisani der comune in giunta però e magari difendeteli dagli sfratti e lo sfollamento causa infinita incombenza triste ed espansionistica universitaria!!! è una barzelletta!!!