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Lungo le strade dei libri. Nascono i Battitoriliberi

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Artigiani digitali, letterati immaginifici, un po’ sarti e un po’ maestri di scuola, sono i Battitoriliberi e si presentano al mondo, e alle tastiere, con il loro lavoro. Marica Setaro, Giovanni Campolo, Luisa Rappazzo, amici da una vita, vicini nelle esperienze formative, di studio e di vita politica. Pisa è diventata in un modo o nell’altro la loro città ed è ad essa che hanno, intanto, presentato il loro progetto lo scorso giovedì. Nel giardino del Teatro Lux, poche parole e tanti brindisi per festeggiare la nascita di una nuova rete di professionisti: le parole arriveranno dopo, insieme agli autori che li accompagneranno e ai libri che cureranno, dalla scelta degli ingredienti fino alla “messa in forno”.

Di parole e libri è fatto il loro lavoro: “La nostra è una professione intermediaria tra autore ed editore; ha a che fare con la cura dei passaggi, delle relazioni, della qualità del prodotto finito, che nel nostro caso è orientato alla saggistica”, spiega Setaro, che lavora alternandosi tra editoria e ricerca. “La nostra – aggiunge – è una scelta dettata anche dalla precarietà insita nel nostro settore che ci ha spinto a indagare e percorrere circuiti più virtuosi, in grado di unire progettualità e idee”.

Squillino le trombe, sfilino fanfare, i battitoriliberi invitano a brindare!

In altri termini, una strada propria, come la descrive Rappazzo, “perché il nostro è un lavoro molto artigianale, eppure poco pagato. Questo si traduce in un abbassamento complessivo della qualità, mentre noi crediamo che sia utile la direzione opposta: fornire servizi di valore. E lo vogliamo fare mettendo in rete le nostre competenze, quando invece nelle case editrici tutto questo viene fatto sovrapponendo mansioni e ruoli, in un sistema che lascia meno spazio alla progettazione”.

Ecco, la progettazione, altra parola bella che compare nell’attitudine dei tre, ribadita da Setaro quando spiega che “un tassello interessante del nostro lavoro è proprio l’elaborazione di progetti culturali che vadano oltre la singola edizione, un tassello importante anche nell’aiutare gli editori a costruire collane. Questo ci consente di operare in ambito tradizionale, ma la sfida è saperlo fare in modo multidisciplinare e con i vari mezzi a disposizione”.

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Non solo carta quindi: “Anche la rete e l’editoria digitale saranno strade da esplorare, rilanciando riviste peer reviewed, piacevoli e utili sia sulla carta che sullo schermo e utilizzando sistemi informatizzati di gestione”, dice Campolo il cui ruolo sarà quello del “fantasista”, come si definisce lui stesso: “Tra GREP e grafica vettoriale, traduzioni e revisioni, contabilità e norme redazionali”. Multidisciplinare e non potrebbe essere altrimenti ormai: Rappazzo si snoderà fra design, composizione dei volumi e destrezza tra le scartoffie, mentre Setaro curerà le relazioni con gli autori e le case editrici, il controllo delle bozze e le riletture.

“Sarà bello capire se saremo capaci di creare momenti pubblici di discussione, a partire da temi che non vivono solo nei libri ma che possano parlare alla città, e oltre”. Una sfida che lanciano a tutti: autori, lettori, ma anche alle reti culturali e associative già esistenti, sia in città che fuori. Perché nell’editoria “è sano uscire dal provincialismo”, senza per forza buttarsi nel mainstream o nella letteratura di consumo.

Si torna così all’artigianato, non solo dei libri ma anche della loro presentazione: gadget belli semplici, alcuni fatti a mano, e quel logo con la frusta che monta, incorpora aria e dà volume agli ingredienti. E a giudicare dall’affetto e dall’accoglienza presenti al Lux, saranno in tanti a voler assaggiare le delizie finali.

Battitoriliberi sul web, e su Facebook

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Pubblicato il: 5 luglio 2014

Argomenti: Cultura-Tech, Economia-Lavoro, Pisa, Sport

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