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Approvata la variante al PIT, per Peretola pista di 2000 metri. Rossi senza maggioranza

consiglio

Con una maggioranza divisa, e non autosufficiente, a cui ha fatto da ‘sponda’ una parte delle opposizioni, il Consiglio regionale della Toscana ha approvato l’integrazione al Pit per il parco agricolo della Piana fiorentina, che contiene al suo interno anche il potenziamento dell’aeroporto di Peretola con la nuova pista.

Il voto ha registrato una maggioranza divisa a cui è arrivata in soccorso una parte delle opposizioni. Voto favorevole dalle file della maggioranza è arrivato da 21 consiglieri del Pd, da 3 esponenti di Toscana civica riformista (ex Idv), e dal socialista Pieraldo Ciucchi (capogruppo Gruppo misto), a cui si sono aggiunti i voti dei consiglieri di opposizione dell’Udc, di Pt-Ncd, di Nicola Nascosti (Fi) e Paolo Marcheschi (Fdi).

A votare in modo contrario nella maggioranza i due consiglieri del Pd Fabrizio Mattei e Vanessa Boretti, i due consiglieri del gruppo Centro Democratico Maria Luisa Chincarini e Rudi Russo, Mauro Romanelli (Gruppo misto in quota Sel) e Monica Sgherri (capogruppo Rc-Ci).

Dall’opposizione si sono astenuti Gabriele Chiurli del Gruppo misto e il gruppo Ncd. Il resto dei consiglieri Fdi e Fi non ha partecipato al voto, dopo che il consiglio non ha approvato i due emendamenti che chiedevano di fissare in 2400 metri la nuova pista o in alternativa di specificare la lunghezza all’interno del Pit.

La pista di Peretola, ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi durante la discussione, “è fissata in duemila metri e quando saremo chiamati a confrontarci con l’investitore privato e con Enac sosterremo questa scelta, perché lo sviluppo di Peretola ha bisogno di regole che garantiscano la tutela dell’ambiente”.

Rossi ha poi difeso la scelta di vendere le quote regionali al gruppo argentino, considerandole una garanzia di sviluppo sia per Pisa che per Firenze, “tanto che il presidente della Camera di commercio di Bologna – ha detto – pensa che il progetto di fusione sarà micidiale per il loro aeroporto”.

Il voto ha respinto l’osservazione dell’Enac per l’allungamento della pista a 2400 metri e ha confermato la pianificazione per una pista a Peretola monodirezionale e senza bretella di rullaggio.

“La Toscana, intesa come un insieme fatto di regione e comuni interessati, deve chiedere al Governo e all’Enac di rispettare le sue scelte e di programmare gli interventi entro un preciso quadro di regole, su un unico tavolo di confronto. Quelle urbanistico-ambientali e di sicurezza, quelle già in vigore e quelle da affermare”. È il primo commento del Sindaco di Pisa Marco Filippeschi sul voto regionale.

“Credo che con questo impegno si potranno allineare e garantire interessi diversi e visioni differenti – ha aggiunto – emerse anche dal dibattito del consiglio regionale, in un unico sistema aeroportuale e infrastrutturale toscano. Emerge chiaro come la possibile concorrenza sia determinata anche dalla capacità delle piste di volo e che non può essere demandato solo al privato che oggi detiene la maggioranza, il perseguimento dell’equilibrio del sistema”. “È anche il momento – ha concluso Filippeschi – di rilanciare con forza l’iniziativa per l’ammodernamento del collegamento ferroviario fra Firenze e Pisa”.

Durante le dichiarazioni di voto il consigliere Ivan Ferrucci del PD, il cui consenso a Pisa è drasticamente sceso dopo le sue prese di posizione a favore del potenziamento di Peretola, ha detto: “Le decisioni di questa portata vanno sempre commisurate al momento in cui si prendono. Faccio notare”, ha aggiunto, “che in questo momento di crisi generale, solo in Toscana si parla di investimenti e di sviluppo del sistema aeroportuale”, dimenticando ad esempio il dibattito che c’è in Piemonte fra gli scali di Torino e Cuneo, o quello in Sicilia, dove proprio Corporacion America ha puntato gli occhi.

Ferrucci ha detto di “avere dei dubbi nel merito” e di comprendere “le ragioni che gli Enti locali hanno posto”, ma a suo dire la Regione Toscana “si assume le sue responsabilità e compie una scelta di sviluppo e integrazione degli aeroporti pisano e fiorentino lasciando in eredità uno strumento urbanistico chiaro, che definisce obiettivi, equilibri ambientali e sviluppo economico”. Il ruolo dei privati, ha aggiunto, non deve essere un tabù: “Del resto, già agli inizi degli anni duemila gli enti locali affermavano che si doveva uscire dalle società di gestione degli aeroporti”.

 

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Pubblicato il: 16 luglio 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Mobilità, Pisa, Politica

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