Il ventennale dell Ottavo Padiglione non può certo essere ricondotto ad una mera commemorazione anagrafica. Il leader labronico Bobo Rondelli e i suoi sodali hanno inaugurato l’edizione 2014 del “Collinarea Festival” con una festa per niente nostalgica, anzi, innaffiata di vino e poesia, quella degli ormai consolidati successi della band. Uno spettacolo irriverente e assieme celebrativo, che è riuscito a far convergere nella splendida cornice della tenuta di Torre a Cenaia tre generazioni e uno spirito corale inusuale, propiziato in particolar modo dalla scaletta, cantata a menadito da chiunque. Non sono mancati momenti di alto valore sociologico, legati alla prosecuzione dell’annoso dibattito sulla “questione pisana” e alle immancabili, affettuose offese alle mamme altrui, tra cui è spiccata quella di un personaggio, contro ogni aspettativa, livornese, quel simpaticone che pochi mesi fa ha rivolto eleganti apprezzamenti a Sofia Loren.
In tutta sincerità, penso di aver realizzato un buon compendio di quello che significa per me assistere a un concerto di Bobo Rondelli giusto un anno fa, proprio in occasione della serata conclusiva del Collinarea 2013 . E quando lo spirito rimane immutato, la performance energica, la battuta tagliente, il capello scarmigliato cala ancora sugli occhi e la voce mantiene quella ruvidezza di facciata, pronta a sciogliersi nelle profondità della melodia, beh, c’è ben poco da aggiungere.
Anzi, una cosa c’è. L’ultima volta che avevo visto esibirsi Bobo, prima del tour del disco A famous local singer con L’Orchestrino, probabilmente non ero stata molto attenta ai musicisti che lo accompagnano dal primo disco. Assieme a Fabio Marchioni, Simone Padovani, Stefano “Steve” Lunardi e Carlo Minuti, figlio dell’ Alessandro della formazione originaria, alla batteria siede un uomo che per moltissimi studenti pisani rappresenta il sorgere del sole al mattino e lo spegnersi al tramonto: Sergio Adami, di giorno mansueto, cordiale, insospettabile custode dell’aula studio Pacinotti di Via Buonarroti, di notte sezione ritmica dell’Ottavo Padiglione. E in buona sostanza che cos’è un concerto di Bobo Rondelli se non uno sguardo laterale a ciò che credevi appiattito su una sola, riducibile dimensione?