Difendere e promuovere la difesa dei diritti umani attraverso le immagini, grazie a un master Film maker sui diritti umani nato all’Università di Pisa.
Un corso di 300 ore che si svolgerà tra Pisa e Buenos Aires che mira a formare persone consapevoli dell’uso dei linguaggi e delle tecnologie audiovisive in grado di raccontare storie di questo ambito.
Affiancando alle lezioni storiche, filosofiche e cinematografiche specifici seminari e incontri con registi, il master offrirà agli studenti l’opportunità di confrontarsi non solo con studiosi ma anche con autori e protagonisti in campo cinematografico e audiovisivo rispetto alla trattazione dei diritti umani.
Non è casuale la scelta dell’Argentina. L’idea del corso è nata in occasione della visita a Pisa di Estela Carlotto, presidente dell’associazione Abuelas de Plaza de Mayo, che a fine novembre ha tenuto una lezione agli studenti dell’Università di Pisa.
Le “Abuelas” sono una delle organizzazioni fondatrici dell’IMD, l’Instituto Multimedia DerHumALC (Derechos Humanos en America Latina y el Caribe), che ha promosso l’istituzione del master e che contribuirà alla didattica nella seconda parte di lezioni che si svolgeranno in Argentina.
“L’IMD nasce dalla quasi ventennale esperienza del Festival Internacional de Cine de Derechos Humanos di Buenos Aires, festival fondatore della rete internazionale dei festival cinematografici dei diritti umani – spiega Hugo Estrella, docente del corso di laurea in Scienze per la pace dell’Università di Pisa e coordinatore del master – L’Instituto farà anche da porta d’accesso ad altre realtà quali l’Archivo Nacional de la Memoria, il cui fondo archivistico multimediale è gestito proprio dall’IMD”.
Il master, diretto dalla professoressa Sandra Lischi, si rivolge innanzitutto a laureati in triennali e magistrali che siano interessati a un particolare percorso storico-teorico e tecnico-realizzativo nel campo dell’audiovisivo a tematica sociale, in particolare a coloro che, con una preparazione storica, giuridica o filosofica, vogliano sperimentare una declinazione “audiovisiva” e realizzativa della propria formazione, e a chi, avendo già una preparazione cinematografica e audiovisiva, voglia acquisire strumenti critici e metodologici di approccio alle tematiche dei diritti civili e sociali. “Un’attività audiovisiva – aggiunge Estrella – che può andare, a seconda delle aspirazioni e dei contesti, dallo spot alla pubblicità-progresso al lungometraggio al documentario alla videoinstallazione fino a specifici prodotti per la rete, alla proposta di prodotti televisivi, a lavori indipendenti, ad allestimenti museali “multimediali”.
Tra i docenti del corso, molti professori dell’Università di Pisa, professionisti del settore e testimonial d’eccezione, come Vera Vigevani Jarach, protagonista nei mesi scorsi della web serie del Corriere TV “Il rumore della memoria” di Marco Bechis, in cui ha raccontato la sua “doppia tragedia” di ebrea italiana sfuggita alla Shoah e di madre di una ragazza “desaparecida” durante la dittatura argentina.