Saranno tre, due femmine e un maschio castrato, i dromedari che vivranno nell’azienda agricola della Tenuta di San Rossore. Sono stati donati all’Ente Parco dall’Agesci, che ha in questo modo esaudito un desiderio espresso dal direttore del Parco Andrea Gennai di riportare questi animali nel territorio pisano.
Sono arrivati tutti e tre a Pisa, ma sono due di loro sono stati fatti “sfilare” davanti al Duomo, fra turisti impazziti e curiosi di varia sorte. I dromedari giunti oggi sono una giovane femmina, dal manto bianco, che arriva dal Parco faunistico delle Cornelle in provincia di Bergamo, altri due animali – una femmina ed un maschio – sono stati ceduti dal gestore del Parco faunistico “Leopark” di Gualdo Cattaneo, in provincia di Perugia.
I dromedari non saranno solo un’attrazione turistica, ma verranno utilizzati per la pulizia delle spiagge. “Si tratta di un recupero storico e culturale”, ha commentato Gennai, mostrando una stampa dell’800 che ritrae questi animali nella nostra città. “Ma anche di un’opportunità in più per il Parco, che potrà offrire un’attrazione ulteriore alle bellezze che già esprime”.
Questo primo nucleo sarà ospitato nei pascoli della Tenuta, nelle vicinanze dei cavalli (circa 50) e dei bovini (al momento oltre 200), che da sempre popolano San Rossore pur essendo sempre stati poco visibili al pubblico; anche le stalle costruite in località “Boschetto” nell’Ottocento proprio per i dromedari, anziché finire in disuso, torneranno ad ospitarli in una prima fase.
Uno degli obiettivi della reintroduzione dei dromedari, oltre ai già citati aspetti storico-culturali, è quello di aprire la zona agricola di San Rossore, sinora mai utilizzata nelle attività di promozione turistica, alle visite del pubblico, con attività didattiche che abbiano lo scopo di spiegare il ruolo ecologico e socioeconomico di queste razze animali: bovini biologici da carne col mucco pisano in prima linea, cavalli da lavoro TPR (Tiro Pesante Rapido) e cavallini “monterufolini” in estinzione, ai quali oggi si aggiungono i dromedari e, presto, anche le vacche di razza maremmana, anch’esse presenti nella tenuta in passato. Molto presto nei pascoli di Piaggerta sarà dunque possibile incontrare questi splendidi animali, in un’area particolarmente adatta a loro per il clima favorevole ed il terreno sabbioso.
“Come fece il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi alla fine degli anni Cinquanta”, dice il Parco, “quando riportò un nucleo di dromedari dopo un’assenza di meno di vent’anni, l’arrivo di questi animali ha avuto una cornice d’eccezione: in Piazza dei Miracoli gli animali hanno fatto una breve sosta questo pomeriggio, per rievocare le immagini delle stampe dell’Ottocento – oggi in mostra anche a Palazzo Lanfranchi – che ritraggono sotto la Torre pendente i cosiddetti “cammelli”, citati anche nelle memorie di Friedrich Nietzsche, carichi di materiali da trasportare in groppa”.
“Alle sciocche battute di chi ironizza su questi animali non conoscendone le radici storiche e la valenza ambientale”, si legge in una nota del Parco, “la risposta dell’Ente Parco è
pronta: questi curiosi animali potranno contribuire al rilancio di San Rossore come mèta di attività di educazione ambientale e soprattutto di ripristino dell’ecosistema dunale attraverso mezzi sostenibili. L’utilizzo di animali per la pulizia delle spiagge, come ha mostrato un recente studio del Dipartimento di biologia dell’Università di Pisa del quale si è parlato persino sulla stampa nazionale, può infatti essere attuata senza alcun pregiudizio per la vegetazione presente anche all’interno di aree a tutela integrale; nella Tenuta di San Rossore, a maggior ragione, oltre all’utilizzo dei cavalli, essa sarà d’ora in poi svolta anche con l’aiuto dei dromedari, che trasporteranno quintali di rifiuti raccolti in spiaggia senza alterare minimamente l’ecosistema”.
La clinica di veterinaria dell’Università di Pisa, che si prende cura del patrimonio zootecnico del Parco, garantirà anche il benessere e la sicurezza sanitaria dei dromedari: “La loro storica presenza anche nella zona di Coltano – si legge ancora – ha garantito il mantenimento di una certa tradizione anche per quanto concerne gli aspetti veterinari, tanto che il prof. Francesco Camillo dell’Ospedale didattico veterinario di San Piero a Grado, ha già assicurato la propria assistenza persino nel programma di fecondazione artificiale delle femmine, per lo sviluppo del gruppo di animali della Tenuta. Presto quindi, è auspicabile anche qualche nascita di piccoli a San Rossore.
L’arretratezza culturale e il provincialismo di tutti i protagonisti di questa operazione è veramente imbarazzante.
Non ho parole per esprimere la mia tristezza nell’apprendere questa notizia. Ancora animali esibiti e sfruttati. Io boicotto il parco e tutti i suoi prodotti!
schifata da questa scelta di interesse solo promozionale!!!
Gli animali non sono oggetti!! bell’esempio da Pisa, bell’esempio danno questi politici, soprattutto come uomini!!! e bell’esempio danno gli scout… di compassione e rispetto per gli animali non umani! mi associo a chi ha scelto di boicottare il parco e i suoi prodotti!!!
Che amarezza infinita. Che ignoranza etica e morale. Che vergogna. Boicotto il Parco e i suoi giullari