Dal 19 al 21 settembre in piazza Gambacorti tre giorni dedicati al baratto nell’ambito della fiera Eco City Expo. Portando un oggetto usato e registrandosi nell’elenco dei partecipanti si potrà ottenere una serie di gettoni da utilizzare come moneta di scambio per portarsi a casa un altro oggetto. Il numero di gettoni a disposizione dipenderà dal valore dell’oggetto in questione, valutato dagli operatori del mercato da un minimo di 1 ad un massimo di 7. Venerdì 19 e sabato 20 la manifestazione aprirà alle 10.30 per concludersi alle 20, mentre domenica 21 la chiusura è fissata alle 17.30.
Ad organizzare l’evento è Leotron – società veronese che opera nel campo del mercato dell’usato e che gestisce due reti di franchising, Mercatopoli e Baby Bazar (un punto vendita specializzato in articoli di seconda mano per bambini inaugurato recentemente a Ospedaletto) – in collaborazione con Confesercenti e l’Occhio del riciclone, network nato nel 2003 per promuovere una gestione dei rifiuti ispirata ai principi della sostenibilità ambientale.
Il festival arriva a Pisa dopo il successo delle edizioni degli anni passati, svoltesi a Milano con la partecipazione di 1.200 persone che si sono registrate e lo scambio di 10.000 oggetti, soprattutto capi di abbigliamento, bigiotteria e libri.
Il tentativo è quello di sensibilizzare le persone rispetto all’opportunità di re-immettere sul mercato gli oggetti che non servono più, anziché sbarazzarsene semplicemente. Secondo la filosofia del riutilizzo è necessario superare l’abitudine al consumismo, compro-uso-getto, retaggio degli anni del benessere economico e della spensieratezza pre-crisi. Perché spesso gli oggetti che vanno in discarica sono ancora utilizzabili ed hanno un valore economico non trascurabile.
La sezione toscana dell’Occhio del riciclone ha calcolato che nelle sole isole ecologiche di Empoli, Fucecchio, Montelupo Fiorentino, Montespertoli e Vinci finiscono ogni anno 30mila m³ di beni e materiali in buono stato, o almeno riparabili. Questo dato basta a dare l’idea delle dimensioni del fenomeno di cui stiamo parlando, e delle migliaia di euro che ogni giorno finiscono nei nostri cestini dei rifiuti. A frenare lo sviluppo del mercato dell’usato non sono solo la scarsa dimestichezza e le remore che gli italiani hanno nei confronti degli oggetti di seconda mano. C’è anche un problema di legislazione, ad oggi non è infatti possibile recuperare materiale dalle isole ecologiche. Per questo l’Occhio del riciclone e Rete Onu, l’organizzazione che raccoglie gli operatori del riuso, sono impegnati in un’azione di lobbying con l’obiettivo di promuovere nuove politiche capaci di istituzionalizzare il riuso. Novità in questo senso potrebbero arrivare dalla prossima legge di stabilità.
Qui è possibile leggere il regolamento della manifestazione.