Bilancio negativo a Pisa per i saldi estivi in cui si registra un calo delle vendite, e quindi degli acquisti del 4% rispetto al 2013. Dopo un avvio positivo che aveva fatto registrare un incremento a due cifre con agosto le vendite promozionali hanno subito una battuta d’arresto.
A fare il bilancio delle vendite promozionali di fine stagione la Confcommercio di Pisa che riporta il desiderio di alcuni commercianti di posticipare l’avvio dei dei saldi estivi e invernali.
Sempre più numerose le famiglie che aspettano i saldi che, “di fronte a un bilancio familiare sempre più precario sono costrette ad aspettare i saldi per fare acquisti. Sempre meno shopping d’occasione e sempre più acquisti di necessità. Si acquista di tutto ed anche fare distinzioni è diventato impossibile”, spiega Federica Grassini, presidente di ConfcommercioPisa.
Il dato negativo dei saldi estivi 2014 secondo la Grassini è dovuto a “una crisi dei consumi che attanaglia la nostra economia da ormai troppi anni e costringe un numero impressionante di commercianti e di imprese a chiudere o a ridimensionarsi drasticamente. Le famiglie e le imprese pagano il caro prezzo della cattiva politica. Un -4% che aggiunto alle troppe cifre negative di questi ultimi anni, genera un esito da paura. Sono a favore del posticipo dell’inizio dei saldi, ma il problema vero dell’imprenditore italiano oggi è quello di fare impresa in questo paese”.
Ciò che serve secondo la presidente di ConcommercioPisa è un taglio drastico delle imposte: “Viviamo in un clima di assoluta sfiducia nelle istituzioni e i dati della nostra economia lo avvallano nel momento in cui rendono noto che l’aumento esponenziale delle imposte dirette e indirette che il tessuto produttivo del paese ha subito, non è minimamente corrisposto da un significativo quanto indispensabile taglio della spesa pubblica”.
A fargli eco il direttore di ConfcommercioPisa Federico Pieragnoli: “Sono ben 25 trimestri consecutivi negativi per le vendite al dettaglio in Toscana e più di mille le imprese del commercio che negli ultimi 6 mesi hanno cessato l’attività. In questo contesto, Pisa non rappresenta certo un’oasi felice. Se non vogliamo cancellare definitivamente il commercio, occorrono interventi a sostegno decisi da parte delle istituzioni regionali e locali”.
Formula di vendita obsoleta perchè molti commercianti iniziano prima le svendite senza usare la dicitura di legge “saldi”, quindi tanto vale che venga eliminata e far fare ai commercianti i prezzi secondo il “mercato” (tanto amato) durante l’anno. Forse come vendita in certi casi è pure ingannevole, perchè pochi compratori vanno nei negozi prima dei saldi a verificare i prezzi, per poi verificare l’effettivo “saldo” durante i “saldi”, e anche se scopre furbizie è inutile denunciarle perchè difficilmente riesce a procurarsi le prove prima del periodo: come ipotesi dovrebbe comprare il solito pezzo prima e durante i saldi. Ma si sa uno solo non fa testo: “ci sarà stato un errore”. Tanto meno ci sono controlli adeguati allo scopo di verificare “furbizie” sui prezzi, e quest’ultima è un’altra valida ragione per eliminarli, così le regioni non si scervellano nel scegliere i periodi dei saldi!